sabato 31 agosto 2013
​Mentre il docente accusato di atti sessuali con due studentesse minorenni rimane ai domiciliari in una comunità terapeutica, la città non smette di interrogarsi. Il vescovo: vicenda che sconcerta.
COMMENTA E CONDIVIDI
Non si placa l’attenzione su Valter Giordano. Il professore liceale del "Soleri" di Saluzzo arrestato con l’accusa di aver avuto rapporti sessuali con due sue allieve minorenni, a cui si aggiunge quella per istigazione al suicidio. Un fatto legato ad un’altra studentessa della stessa scuola morta nel 2004 sul cui sfondo si sono ventilate anche ipotesi di satanismo. In questi giorni emergono notizie di lettere, sms, intercettazioni, testimonianze. La vita di questo professore «molto stimato e apprezzato» e quella delle persone accanto a lui stanno diventando di dominio pubblico in quel labile confine tra diritto di cronaca e invasione della privacy. Un fatto che tocca tutta la città, accusata anche di essere satanica, peccatrice, omertosa, chiusa nel suo provincialismo.Un profilo in cui non si riconosce il vescovo della diocesi di Saluzzo, Giuseppe Guerrini. «Questa vicenda – afferma – sta generando sconcerto  tra la gente. Noi cristiani sappiamo che c’è la fragilità umana. Dobbiamo confrontarci  con la cultura contemporanea che banalizza questo disorientamento». Di fronte a questo fatto drammatico che sta segnando questa cittadina nel Cuneese ricorda che il male esiste, che la letteratura ce lo racconta. Un esempio per tutti le figure tratteggiate da Dostoevskij. Ma «già nelle primissime pagine della Bibbia – sottolinea – troviamo i riferimenti al male». Davanti a questa sofferenza e buio, però, «non bisogna lasciarsi sopraffare dal male, occorre rimanere fedeli alla dimensione della speranza. Il male non è l’ultima parola». Parla con il cuore che soffre accanto alla sua gente, invita alla speranza che passa anche attraverso la misericordia e il perdono. Mentre rifiuta categoricamente l’appellativo di città satanica. Invita ad osservare come ha scritto Donatella Signetti sul settimanale di Cuneo "La Guida": «Sollevando il punto di osservazione il più in alto possibile, per avere un’idea della complessità di certe vicende, che raccontano nello stesso tempo di abuso del proprio ruolo e fragilità dell’uomo adulto, dell’istinto trasgressivo e provocatorio di un’adolescenza bisognosa di conferme e di attenzione, del tradimento del proprio mandato educativo». Conclude il vescovo Guerrini sollecitando a  «saper stare in questa complessità». Anche il primo cittadino, Paolo Allemano, difende la sua città, ammette che la «vicenda è  sconcertante, ed ha turbato molto». Ricostruendo il fatto rileva che all’inizio «i miei concittadini hanno pensato che si trattasse di una provocazione» mentre ora «sta maturando la consapevolezza che la vicenda è molto grave».Rimane il dato che a quindici giorni dall’esplosione della notizia c’è ancora chi, soprattutto i suoi studenti,  difende  Giordano. «Alcuni pensano sia una bufala – sostiene il sindaco –. E poi perché l’immagine di questo insegnante era talmente forte che si tende a giustificarlo. I giovani sono i più fragili, hanno bisogno di più tempo per recuperare dalle infatuazioni». Intanto la giustizia continua il suo corso. Entro il 9 settembre il tribunale del riesame di Saluzzo deve esprimersi in merito alla richiesta di revisione della misura cautelare che oggi vede il professore agli arresti domiciliari presso una comunità di accoglienza.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: