giovedì 22 dicembre 2016
Dopo quasi 55 anni l'autostrada, "l'eterna incompiuta", viene completata. È percorribile tutta a tre e due corsie per senso di marcia con standard autostradali.
Salerno-Reggio Calabria, si chiude l'ultimo cantiere
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Ore 12,32. "Ora ufficialmente l'ultimo tratto della Salerno-Reggio Calabria è aperto al traffico". Lentamente il pullman imbocca la galleria Laria, 700 metri sotto le montagne del Pollino.

A bordo il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, il presidente dell'Anas, Vittorio Armani e decine di giornalisti. È l'appuntamento che Matteo Renzi aveva preso lo scorso 26 luglio. Dopo quasi 55 anni l'autostrada, "l'eterna incompiuta", viene completata. "Scusate il ritardo", dice, citando Massimo Troisi, l'attuale premier Paolo Gentiloni, che raggiunge il gruppo a Villa San Giovanni.


Salutando i cronisti all'inizio del viaggio, Delrio aveva commentato sorridendo: "Non sarà un viaggio da incubo come è stato per 40 anni". Si vuole davvero voltare pagina. A cominciare dal nome. Non più A3 ma A2, Autostrada del Mediterraneo. Ma senza dimenticare un passato, neanche tanto lontano, di problemi e drammi. "Questa autostrada per troppo tempo è stato il luogo dove hanno comandato le ’ndrine e dove lo Stato non poteva e non doveva essere presente - ammette così il ministro -. Da oggi, dopo il lavoro di tanti e non solo per merito nostro, deve tornare ad essere il simbolo di un Mezzogiorno onesto e pulito".Una giornata, aggiunge, "di grandissima soddisfazione e la vogliamo dedicare al sacrificio di tutte le persone che hanno perso la vita nei cantieri per rendere questa autostrada moderna e normale".


A partire da un nome. "Un anno e mezzo fa, dopo l’ennesima vittima, Adria, abbiamo preso l’impegno di accelerare i lavori". "Abbiamo centrato l'obiettivo - spiega Armani - che il governo ci aveva dato di chiudere l'ultimo grande cantiere entro il 22 dicembre. Con oltre un anno e mezzo di anticipo consegniamo agli automobilisti un'autostrada che è allo stesso tempo un'opera di alta ingegneria e architettura al servizio del territorio".

Si chiude l'ultimo cantiere ma non i lavori. Sono quelli per 58 chilometri tra le province di Cosenza e Vibo Valentia. Qui si è abbandonato il vecchio, e molto costoso, progetto di completa ristrutturazione, per un piano di manutenzione del costo di 1 miliardo. Insomma meno grandi opere e più concretezza.

Lo assicura anche Gentiloni. "Oggi dichiariamo guerra al luogo comune della Salerno-Reggio Calabria, uno dei luoghi comuni forti del nostro Paese. E lo facciamo con sobrietà".


E non manca un riferimento al suo predecessore. «Dobbiamo un fortissimo ringraziamento a Matteo Renzi che in questi due anni ha lavorato, insistito e martellato perché a una giornata come questa si riuscisse ad arrivare». Una giornata che, insiste, deve essere «spunto per ridare speranza, combattere la rassegnazione e ridare fiducia a queste terre del Mezzogiorno». E annuncia che domani il Consiglio dei ministri «varerà un primo provvedimento che mette insieme alcune misure specialmente destinate al Sud».


La storia della Salerno-Reggio Calabria

La grande arteria autostradale descritta attraverso le immagini storiche e non solo: dal 1955 quando l’autostrada viene inserita nel programma di costruzione della rete autostradale italiana in 10 anni fino al 1974 con l’apertura al traffico dell’intero tratto i cui lavori erano partiti dodici anni prima.

Guarda il video:

La narrazione ci porta poi alla fine degli anni Novanta, quando viene avviato l’adeguamento dell’arteria agli standard europei, fino all'ultimo grande cantiere per lavori di ammodernamento del Macrolotto 3.2 in provincia di Cosenza. Il 22 dicembre 2016 anche questi lavori si concludono. Un’autostrada che si proietta verso il futuro, con un piano di investimenti al 2020 già finanziato per 1 miliardo di euro e l’installazione del sistema “Smart Road”.

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