martedì 10 settembre 2013
Su 2.264 esercizi controllati sono state contestate 553 violazioni; 203 punti di scommessa sono stati chiusi, 290 persone denunciate In numerose sale erano presenti minori. L’operazione ha permesso di smascherare nuove tecniche per frodare lo Stato VAI AL DOSSIER
INTERVISTE «Contro le manomissioni indagini hi-tech»
SECONDO NOI Parlano di nuovo i fatti
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Un quarto delle sale da gioco sono risultate non in regola, come dire che a fronte dei 90 miliardi all’anno fatturati da azzardopoli, ci sono diversi miliardi che sfuggono ai controlli, facendo delle scommesse una fonte inesauribile di guadagni "esentasse".Una montagna di soldi che fanno gola alla criminalità organizzata e ai professionisti dell’evasione fiscale. La conferma arriva dalla più vasta operazione di contrasto mai messa in campo dalla Guardia di Finanza, che si è avvalsa della collaborazione dei funzionari dell’Amministrazione dei monopoli di stato.Su 2.264 esercizi controllati sono state contestate 563 violazioni, tanto che 203 punti scommessa sono stati chiusi e apparecchi videopoker illegali sono stati sequestrati.Nell’ultimo piano straordinario di controllo eseguito durante lo scorso mese di agosto 290 persone sono state denunciate, in 11 casi a tutela dei minorenni, alcuni dei quali sono stati trovati a giocare o a scommettere mentre altri erano presenti in aree destinate a giochi con vincite in denaro. In questi casi la normativa a contrasto del gioco minorile prevede la chiusura dei locali da 10 fino a 30 giorni. Nel Brindisino, al momento dell’intervento dei finanzieri sono stati trovati 3 ragazzini di 14enni all’interno di un centro scommesse intenti a compilare la distinta di gioco per scommettere su una partita di calcio. Pur essendo evidente che si trattasse di minorenni, nessuno aveva allontanato gli adolescenti dal centro scommesse.L’operazione delle Fiamme gialle ha permesso di conoscere meglio anche le tecniche messe in atto per alterare la regolarità del gioco, a danno degli scommettitori. A cominciare da una nuova generazione di microprocessori, in grado di deviare il flusso delle giocate nascondendo le puntate al centralone dei Monopoli di stato evadendo così svariati milioni di euro.A Reggio Calabria è stato scoperto un singolare stratagemma. All’interno di due locali adibiti a sala giochi, i finanzieri hanno infatti sorpreso un gruppo di persone accanto a slot machine i cui monitor erano solo apparentemente fuori uso. Infatti sotto il banco delle vendite era stato installato un interruttore che permetteva all’esercente di accendere e spegnere le slot a seconda delle necessità.«L’alterazione e la manomissione degli apparecchi da gioco sono risultati i fenomeni illeciti maggiormente diffusi – spiega una nota del Comando generale della Guardia di finanza –, seguiti dall’abusiva raccolta di scommesse sportive mediante agenzie clandestine, anche per conto di allibratori esteri privi di autorizzazione». Si sta diffondendo, inoltre, l’installazione dei cosiddetti "totem". «Si tratta di apparecchi forniti di un computer mediante il quale – spiegano le Fiamme gialle – è possibile il collegamento alla rete internet e la partecipazione alla vastissima gamma di offerta di gioco presente sul web». In questi casi sono comprese sia le offerte conformi alla disciplina nazionale che quelle illegali proposte da soggetti privi della concessione per operare in Italia.«La lotta al gioco illegale deve continuare, ma il governo dovrebbe reinvestire tutti i proventi per il bene del Paese». Lo chiede in un comunicato l’Adoc, Associazione per la tutela dei consumatori. «È gravissimo - dichiara Lamberto Santini, presidente dell’associazione - e estremamente pericoloso che un esercizio su quattro sia irregolare, soprattutto in merito alle violazioni che vedono coinvolti minorenni. Il gioco d’azzardo è un fenomeno che sta andando fuori controllo e il prezioso lavoro della Guardia di Finanza in questo senso va lodato e incoraggiato».
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