martedì 20 dicembre 2016
«Certo di mia innocenza. Accusa non costituisce condizionamento della mia attività»
Sala: «Torno a fare il sindaco»
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Dopo cinque giorni di assenza temporanea Giuseppe Sala è tornato al suo lavoro di sindaco di Milano. Lo ha comunicato con un messaggio su Facebook e sulla newsletter del Comune scritto per spiegare la decisione di autosospendersi dopo la notizia (arrivata via stampa nella tarda serata di giovedì) di essere indagato nell'inchiesta sulla cosiddetta piastra, l'appalto più importante dell'intera esposizione e poi, una volta che il suo legale ha parlato con la Procura generale, di rientrare.

"Torno a fare il sindaco, certo della mia innocenza verso un'accusa che non costituisce un condizionamento della mia attività", ha scritto l'ex numero uno Expo nel post pubblicato intorno a mezzogiorno. E pressappoco a quell'ora Sala è rientrato a Palazzo Marino dove domani pomeriggio riferirà al Consiglio comunale. Il primo appuntamento è stata una riunione con tuttala giunta per avere tutti gli aggiornamenti, in particolare notizie dall'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza sulle misure decise nella riunione straordinaria del comitato per l'ordine e la sicurezza convocata dal prefetto Alessandro Marangoni dopo l'attentato di ieri a Berlino. Il sindaco è poi andato al consolato tedesco per portare "il cordoglio e la solidarietà" di Milano e ha anche ricevuto una telefonata di Paolo Gentiloni contento della decisione di rientrare presa, secondo il premier, nell'interesse dei milanesi. "Era l'unica decisione saggia da prendere", ha commentato il presidente della Lombardia Roberto Maroni.

Ai milanesi direttamente Sala si è rivolto nel suo lungo messaggio spiegando che le verifiche fatte dai suoi "legali in queste intense giornate hanno chiarito sufficientemente il merito dell'indagine e l'inesistenza di altri capi di imputazione". Dunque Sala è accusato di falso ideologico e falso materiale per due verbali che, secondo l'accusa, sarebbero stati retrodatati, sulle nomine della commissione che doveva aggiudicare l'appalto, una vicenda per cui la procura aveva già chiesto l'archiviazione e che la procura generale ha avocato a sé domandando al gip una proroga di sei mesi delle indagini.Questo e nient'altro.

D'altronde il sindaco, che è stato amministratore delegato e commissario di Expo, ha assicurato di "aver agito sempre nell'unico interesse di portare al successo" l'esposizione, "come so perfettamente - ha assicurato - di non aver mai goduto di nulla che non fosse il mio regolare stipendio e di non aver mai utilizzato i miei poteri per favorire qualcuno". Sala ha scritto di non aver "alcun motivo di polemizzare con la magistratura" anche se nella sua lettera si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, spiegando che non è "normale" sapere dalla stampa di essere indagato.

"Ho deciso di autosospendermi - ha sottolineato - poiché su un punto non si può transigere: un professionista, un uomo d'azienda e, tanto più, un amministratore pubblico hanno nell'integrità morale l'elemento insostituibile della propria credibilità. Ne va della dignità personale e della concreta possibilità di agire nell'esclusivo interesse dei cittadini". D'altronde, ha concluso, nel modello di amministrazione di Milano ha al centro "trasparenza e legalità".

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