martedì 28 giugno 2016
​Molte conferme (per sei assessori) e poche novità. Il vice-sindaco è Anna Scavuzzo, consigliere uscente avrà la delega all'Educazione. Emma Bonino tra i consulenti.
Milano, Sala «ruba» gli assessori a Pisapia
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​Molte riconferme e poche novità. La giunta del neosindaco Giuseppe Sala è composta per metà dai "vecchi" assessori di Giuliano Pisapia. Dodici in tutto, sette uomini e cinque donne (anche se Sala aveva annunciato una metà esatta di donne). Come nella giunta precedente, anche qui il vice è una donna: Anna Scavuzzo, insegnante, consigliere comunale uscente del Pd, che avrà la delega all’Educazione. Sei gli assessori della precedente giunta, tre dei quali con le stesse deleghe: Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali), Filippo del Corno (Cultura) e Cristina Tajani (Lavoro e Commercio). Cambiano assessorato, invece, Carmela Rozza (Sicurezza), Pierfrancesco Maran (Urbanistica) e Marco Granelli (Mobilità).Tra i volti nuovi, Roberta Guaineri (Turismo e Sport), avvocato, vicina all’ex vice sindaco Ada Lucia De Cesaris, eletta nella lista civica di Sala. Una novità anche il presidente uscente di Zona 6, Gabriele Rabaiotti di area Pd, architetto e docente al Politecnico di Urbanistica, al quale va l’assessorato alla Casa e ai Lavori pubblici. Altri due i tecnici: se la nomina del bocconiano Roberto Tasca a Bilancio e Demanio era risaputa, la novità è la manager di Microsoft Italia Roberta Cocco (Trasformazione digitale e Servizi civici). Anche i Radicali di Marco Cappato, che prima del ballottaggio avevano realizzato un apparentamento con Sala, hanno ottenuto un assessorato per il loro capolista Lorenzo Lipparini, che avrà una nuova delega: Open Data e Partecipazione. Sala, come già annunciato, ha confermato che terrà per sé le deleghe alle Partecipate, Promozione internazionale e Periferie; ad aiutarlo, il consigliere comunale uscente di Sel, Mirko Mazzali . Confermate anche le collaborazioni con Gherardo Colombo - l’ex pm guiderà il nuovo comitato sulla Trasparenza e la Legalità - mentre Emma Bonino sarà consulente per la politica internazionale; giovedì o venerdì ci sarà la prima riunione di giunta al Giambellino.Ieri, intanto, è scoppiata la prima "grana" per la nuova giunta. La portavoce della comunità somala di Milano, Maryan Ismail, non eletta nelle liste del Pd alle comunali, ha deciso di lasciare il partito e di dimettersi da tutte le cariche rivestite, con una lettera inviata a Matteo Renzi. «Sono musulmana, laica e progressista. Mi considero parte di un Islam numericamente maggioritario, purtroppo finanziariamente inesistente e dunque totalmente inascoltato» ha scritto, accusando il Pd milanese «di avere scelto di interloquire con la parte minoritaria ortodossa ed oscurantista dell’Islam», ovvero con Sumaya Abdel Qader del Caim, che è stata invece eletta. Anche perché, ha aggiunto Ismail, «il sindaco Sala ha più volte dichiarato che sarà lei l’interlocutrice per la costruzione della controversa moschea». «Non ho nulla da dire. Continuo a rispettarla e le darò una mano qualora volesse parlare come me» ha risposto Sumaya. Sala, intanto, ha detto di non avere ancora parlato della questione con i rappresentanti del Pd, mentre il segretario cittadino Pietro Bussolati si è detto rammaricato, pur non condividendo la lettera. E anche all’interno della sinistra non sono mancate voci critiche. «Una lettera che fa riflettere e genera sconcerto. È triste ed incredibile che il Pd non sia la casa giusta per Maryan Ismail» ha detto Stefano Boeri.
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