martedì 21 novembre 2017
Cisp e Mezzaluna Rossa denunciano: in venti anni dimezzati i fondi internazionali, insufficienti gli aiuti per 150 mila persone, in aumento anemia, ritardi nella crescita, mortalità materno-infantile
Un popolo alla fame per i tagli alla cooperazione
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Vivono da 40 anni nei campi profughi allestiti nel deserto algerino. Totalmente dipendenti dagli aiuti umanitari internazionali, che però negli anni sono crollati: quelli europei sono passati - dal 1997 a oggi - da 17 a 9 milioni di euro; quelli americani sono stati sospesi pochi mesi fa dal presidente Donald Trump nei mesi scorsi ha sospeso lo stanziamento. Pesanti quindi le conseguenze sanitarie per le 150 mila persone del popolo Saharawi: anemia diffusa, ritardi nella crescita per l’insufficiente apporto calorico e proteico, elevata mortalità infantile e materna. All'indomani della Giornata internazionale per i diritti dell’Infanzia, Cisp e Mezzaluna Rossa lanciano l’allarme per gli oltre 40mila minori del popolo senza patria del Sahara occidentale.


Il Cisp (Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli) che da oltre 30 anni opera in questi campi profughi denuncia che «al momento ci sono "buchi" nelle donazioni e promesse non mantenute che mettono a rischio gli aiuti», dice Paolo Dieci, presidente del Cisp. «Siamo molto preoccupati – gli fa eco Buhubeini Yahya, presidente della Mezzaluna Rossa Saharawi – perché non vediamo una luce in fondo a questo tunnel. Per affrontare questa crisi serve una soluzione politica. Non è l’unica crisi umanitaria nel mondo, ma i Saharawi sono dipendono totalmente dagli aiuti esterni». Buhubeini sottolinea «il grande sforzo del governo algerino», cui collabora anche, ricorda Paolo Dieci, la Caritas algerina.

Il Cisp sottolinea anche la condizione di alienazione dei ragazzi: «Non sono impegnati in attività costruttive – spiega Dieci – ma si confrontano con un mondo fantastico attraverso Internet, sempre connessi con i cellulari. Un po’ come i nostri figli, per i quali ci preoccupiamo. Ma anche a loro va data una prospettiva futura». Il Cisp, fra i diversi interventi nei campi Saharawi, ha in corso progetti mirati per i ragazzi: fornisce merende nelle 50 scuole dei campi a 32mila bambini, ha ricostruito in due anni 15 scuole, organizza corsi di aggiornamento per docenti e realizzato localmente 20 libri di storia e geografia per 30mila studenti. Oggi Cisp e Mezzaluna Rossa Saharawi hanno incontratoo alla Farnesina l’Agenzia per la cooperazione e la Direzione generale per la cooperazione e lo sviluppo, il Pam e il responsabile cooperazione del Pd.

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