venerdì 19 giugno 2020
L'appuntamento nel pomeriggio proposto da una serie di associazioni e movimenti per chiedere una «radicale inversione di rotta»
Sabato a Villa Pamphili "Stati Solidali" della società civile
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"Stati generali? No, Stati Solidali". E' un pic-nic a Villa Pamphili, a due passi dalla palazzina Algardi sede degli Stati generali del governo Conte, l'appuntamento proposto da movimenti e associazioni con le proposte della società civile per la ripresa post-Covid. L'evento è fissato per sabato 20 giugno dalle 15,30, con ingresso da via Leone XIII. «Basta task-force, squadre ad effetti speciali. Parole sono solo parole - dicono gli organizzatori -. Il nostro Paese ha bisogno delle migliori energie - proseguono - per una transizione ecologica e socialmente giusta. Le misure finora proposte non sono all'altezza del compito e come organizzazioni della società civile e movimenti sociali vogliamo tracciare un percorso diverso e possibile. Con una tovaglia, un panino e con i documenti delle nostre proposte condividiamo idee e visioni di futuro, ben distanziati ma insieme. Proviamo a rincontrarci dal vivo (ma anche online) per condividere le impressioni delle delegazioni delle realtà sociali audite negli Stati Generali del governo».

Aprirà gli "Stati Solidali" l'economista e co-fondatore di Diem25, l'ex ministro greco Yanis Varoufakis, che da mesi sta lanciando il suo allarme per come l'Europa sta gestendo l'emergenza pandemica, nella convinzione che occorra passare dall'ideologia del profitto alla società della cura di sé, degli altri e dell'ambiente. Sono previsti interventi anche di Edgardo Lander (Pacto Latinoamericano), e poi di Arci Roma, Arcs, Cantiere delle Idee, Casa internazionale delle donne di Roma, Comitato Rodotà per i beni comuni, Fairwatch, Forum italiano dei Movimenti per l'acqua, Fridays for future, Green Italia, Sbilanciamoci, Left e tanti altri. «Il Recovery plan del governo - è spiegato ancora nella nota dei promotori - ripropone l'idea della centralità del mercato e dell'impresa, idea che ha portato alla crisi sanitaria, economica e sociale in cui siamo immersi e che diventerà drammatica a partire dal prossimo autunno. La faglia aperta dalla pandemia nella narrazione liberista dominante richiede una radicale inversione di rotta».

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