giovedì 19 maggio 2016
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Roma. Un impegno a intervenire. Il governo, perciò, intraprenda «ogni possibile iniziativa finalizzata a prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo », tutelando al massimo i minori, con campagne di sensibilizzazione e «specifici percorsi di formazione e aggiornamento per la conoscenza del fenomeno rivolti a insegnanti e operatori socio-educativo dei centri di aggregazione giovanile». È questa, in sintesi, la richiesta di quattro mozioni, presentate da diverse forze politiche (Pd, Ap, Fi, Demos), approvate all’unanimità ieri dall’Aula di Montecitorio. Il ragionamento di fondo è che si è di fronte ad un fenomeno che negli ultimi tempi «si è intensificato», e che gli «strumenti attuali» per contrastarlo risultano «inadeguati». Per questo le mozioni chiedono di promuovere nelle scuole progetti dedicati, interventi di consapevolezza nell’utilizzo della rete, di sensibilizzazione dei genitori ai rischi del bullismo e cyberbullismo come pure un supporto alle vittime e percorsi rieducativi per gli autori. In più, le interpellanze impegnano il governo alla raccolta dati costante e «a mettere in essere adeguati strumenti giuridici» per favorire le indagini. Nonché, spiega esprimendo soddisfazione la deputata Milena Santerini (Demos) firmataria di una delle proposte, «a promuovere iniziative che coinvolgano i gestori delle piattaforme di comunicazione», nel monitoraggio, nella prevenzione di comportamenti scorretti e «alla rapida rimozione di atti discriminatori e di hate speech ». La cosa più grave, ricorda inoltre la parlamentare Ap Paola Binetti, autrice di un’altra delle mozioni votate, «è che davanti al malessere della vittima e dell’aggressore si crei un silenzio complice e distratto da parte degli adulti, che cedono al rischio dell’indifferenza morale» e, insieme ai docenti, «si sottraggono alla loro responsabilità educativa». (A.Guer.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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