venerdì 13 maggio 2016
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Roma. E siamo a 54. L’aula di Palazzo Madama approva il decreto sulla scuola, ma il governo ricorre di nuovo alla fiducia: 168 sì, 90 no e un solo astenuto. Il gruppo Ala di Denis Verdini vota compatto senza defezioni a favore del provvedimento, mentre risultano assenti i senatori a vita Giorgio Napolitano ed Elena Cattaneo che due giorni fa avevano criticato il governo perché, con il voto di fiducia sul maxi-emendamento scritto dall’esecutivo, non si sarebbe messo ai voti l’ordine del giorno presentato dalla stessa Cattaneo sul caso Human Technopole, il polo tecnologico che nascerà nell’area Expo. Human Technopole – aveva infatti detto la senatrice a vita – è «un progetto nato in modo improvvisato come non avviene in nessun Paese, che l’esecutivo ha affidato all’Istituto italiano di tecnologia scelto arbitrariamente ». Giudizio condiviso da Napolitano che aveva parlato di «decisioni frettolose e discutibili». Il testo, che ora passa alla Camera, prevede lo stanziamento fino a 12,2 milioni di euro alle scuole paritarie che accolgono persone con disabilità e un nuovo calcolo Isee per le loro famiglie; tempi certi per il pagamento delle supplenze; la proroga degli interventi di manutenzione negli edifici scolastici; 3 milioni per la stabilizzazione della Scuola sperimentale del Gran Sasso e 8 milioni per aumentare i compensi dei commissari del concorso per docenti e il «bonus 18enni» esteso agli extracomunitari con permesso di soggiorno. «Un altro tassello per valorizzare eccellenze e rendere sistema più efficiente», commenta su twitter il ministro Stefania Giannini. «Dopo anni di tagli si torna ad investire nella scuola», osserva poi la responsabile dem del settore Francesca Puglisi. Critici invece i senatori grillini (al voto assenti in 12) che, con Enza Blundo, chiedono al governo di fare chiarezza su quelle realtà scientifiche «come il Gssi e l’Human Technopole, che non si sa su quali criteri risultano destinatarie di cospicui fondi».
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