giovedì 22 settembre 2016
L'’idea di un intervento a favore dei profughi in fuga dalla guerra unisce partiti diversi. Raccoglie consensi il progetto lanciato da S.Egidio, chiese evangeliche e Tavola valdese. Dopo la Lega, aperture anche da Pd, Fi e Ap.

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Corridoi umanitari alternativa possibile
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Una proposta unitaria, trasversale a maggioranza e opposizione, per salvare i profughi dalle traversate della morte. La risposta di Matteo Salvini ad Avvenire , disponibile a sostenere in Parlamento i corridoi umanitari, apre uno scenario politico inedito. A incalzare il leader leghista ci sono esponenti di Pd, Movimento 5 Stelle, Democrazia solidale, Forza Italia. «Se ci fosse una proposta per favorire dei corridoi umanitari nelle zone di guerra – aveva dichiarato il leader della Lega in un confronto radiofonico con il direttore di questo giornale– saremmo pronti a votarla». Una proposta in atto da mesi grazie a Comunità di S.Egidio, Federazione chiese evangeliche e Tavola valdese. Già 280 i profughi siriani, scelti per la loro particolare vulnerabilità, portati dai campi del Libano in volo in Italia. Tutto a a spese dei promotori. Un progetto apprezzato dal ministro degli Esteri Gentiloni. E in questi giorni anche all’Assemblea generale dell’Onu. 

Nessuna preclusione a lavorare con la Lega, assicura Milena Santerini (Ds-Cd) :«È l’ora di fare un intervento attivo. Creare corridoi per i profughi è un impegno che non permette divisioni politiche. Salvini e le opposizioni si corresponsabilizzino. Il governo spinge sulla cooperazione allo sviluppo, e la Lega è d’accordo. Ma per le persone vulnerabili S.Egidio ed evangelici hanno dimostrato che si può agire dal basso». Ma a Salvini la Santerini chiede altro: «Smetta di diffondere odio. La Lega ha talmente diffuso paura e intolleranza da rendere difficilissimo ogni passo ».

Disponibile anche Edoardo Patriarca (Pd): «Se il leader della Lega è d’accordo, cade anche l’ostilità sull’argomento che condiziona tutto il centrodestra. Se Salvini fa sul serio si può aprire un percorso molto più agevole, non di battibecco politico. Con l’accordo della Lega si potrebbe lavorare velocemente in Parlamento».

Ma Patriarca richiama il governo alle sue responsabilità: «Al di là di mozioni o ordini del giorno, il governo deve portare in Parlamento una proposta chiara e forte». Giulio Marcon (Si) i corridoi umanitari li conosce bene. «Durante la guerra nei Balcani – ricorda – ero nel Consorzio italiano di solidarietà (Ics). E già allora li chiedevamo per salvare i civili dalle pulizie etniche. Non possiamo che essere in prima fila. Si potrebbe varare un provvedimento in modo rapidissimo perché il governo sostenga le iniziative delle ong, come questa. Già oggi c’è il sostegno ai corridoi dei ministeri di Interno e Esteri.

Noi siamo all’opposizione, ma quando il governo ha varato politiche di accoglienza le abbiamo accolte. Su questo non ci può essere contrapposizione: tutte le alleanze sono lecite». Disponibile, con qualche distinguo, anche Antonio Palmieri (Fi): «La preoccupazione di tutte le persone di buon senso, e forse ora anche del governo, è che l’Italia non può rimanere abbandonata dall’Europa. Dunque sono bene accette tutte le iniziative per fare meglio quello che comunque va fatto. Noi siamo all’opposizione, la palla è al governo ». Secondo Palmieri «è evidente che i corridoi umanitari non sono la soluzione del problema, che è molto più complesso, ma se si può lavorare insieme, non ci sono difficoltà ».

«Nessuna preclusione a collaborare con Salvini», dice Mario Marazziti (Ds-Cd) già portavoce della Comunità di Sant’Egidio. «L’iniziativa di Sant’Egidio e della Federazione delle chiese evangeliche è stata indicata dall’Ue come proposta operativa ai paesi membri ad aprile 2016. Sono pronto a portarla avanti in Parlamento se l’impegno della Lega verrà confermato. Spero che questa di Salvini non sia stata un’uscita estemporanea». 

 Non si meraviglia Manlio Di Stefano (M5s): «È la nuova strategia politica di Salvini: anche del Sud la Lega oggi parla con toni diversi. Cerca di conquistare voti al Meridione e in quella destra moderata che non vede nel migrante il nemico numero uno e che va garantito il diritto internazionale ». È ipotizzabile un fronte trasversale? «Già il 18 dicembre 2014 passò una mia mozione, anche coi voti della maggioranza, astenuta la Lega, su questi temi. Destra o sinistra, è questione di umanità ribellarsi alla morte di 3mila persone l’anno. Se poi li filtri alla fonte, non puoi più parlare di invasione».

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