martedì 10 marzo 2015
​Processo Ruby in Cassazione, il pg Scardaccione ha chiesto l'annullamento della sentenza di assoluzione per Silvio Berlusconi. Atteso in serata il verdetto.
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​Arriverà in serata il verdetto dei giudici di Cassazione per il processo Ruby, che vede l'ex premier Silvio Berlusconi imputato per concussione e prostituzione minorile. L'udienza davanti ai giudici della sesta sezione penale è durata circa tre ore ed è terminata qualche minuto fa, conl'arringa dell'avvocato Filippo Dinacci, che difende Berlusconiassieme a Franco Coppi. Nel processo Ruby in corso in Cassazione, il pg Scardaccione ha chiesto l'annullamento della sentenza di assoluzione per Silvio Berlusconi. Per il pg Scardaccione sono "pienamente provate" le accuse di concussione e prostituzione minorile a carico di Silvio Berlusconi per cui, a suo avviso, la Corte di Appello non dovrà riaprire il dibattimento vero e proprio ma solo rideterminare la pena stabilita in primo grado(sette anni di reclusione)."Con la storia di Mubarak tutto il mondo ci ha riso dietro, sembrava un film di Mel Brooks". Così Eduardo Scardaccione. Il pg ha poi parlato di "enorme potenza dell'intervento costrittivo" da parte di Silvio Berlusconi quando telefonò in questura per far rilasciare la minorenne fermata per furto."Manca la prova che Berlusconi prima del 27 maggio sapesse che Ruby era minorenne". Lo ha detto Franco Coppi, uno degli avvocati che rappresenta Silvio Berlusconi nel processo in Cassazione che vede l'ex premier accusato di concussione e prostituzione minorile. Nella sua arringa durata oltre un'ora, Coppi ha ricordato che la sentenza della Corte di appello di Milano che ha assolto in secondo grado Silvio Berlusconi "ammette che ad Arcore avvenivano fatti di prostituzione con compensi". "Nemmeno noi difensori contestiamo questa cosa", ha affermato Coppi, aggiungendo però che "Berlusconi scoprirà dell'età di Ruby solo successivamente e a quel punto non la vorrà più ricevere ad Arcore". Coppi nella sua arringa ha anche messo in evidenza come la sentenza d'appello di Milano definisca "sfacciate falsità" le dichiarazioni rilasciate dalla giovane marocchina ai magistrati sottolineandone "la credibilità zero".
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