venerdì 14 gennaio 2011
Berlusconi definisce l'inchiesta aperta dalla Procura di Milano come «l'ennesimo teorema costruito apposta per gettare fango sulla mia persona». Le accuse contestate dai magistrati sono di concussione e prostituzione minorile. Berlusconi è atteso in Tribunale nel prossimo fine settimana, ma il suo avvocato Piero Longo ha detto che non è anora deciso se il premier andrà a rispondere ai pm.
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"Ci troviamo di fronte all'ennesimo teorema costruito appositamente per gettare fango sulla mia persona e sul mio ruolo istituzionale nel tentativo, illusorio, di eliminarmi dalla scena politica. Ma questa volta è stato superato ogni limite. Il fango ricadrà su chi utilizza la giustizia come arma politica". Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una nota della Presidenza del Consiglio dei ministri. "Questa ulteriore macchinazione giudiziaria, per quanto possente e ampliata dal solito circuito mediatico, non riuscirà a fermarci e a distoglierci dal nostro impegno di cambiare il Paese. Anche questa volta non ce la faranno", prosegue la nota. "Non è ancora stato deciso se il presidente del Consiglio andrà a rispondere ai pm e, quindi, al momento rimane anche aperto il discorso del legittimo impedimento, del quale ne discuteremo nell'eventualità di un interrogatorio". Lo ha detto Piero Longo, uno dei difensori di Silvio Berlusconi, indagato a Milano per il caso Ruby e convocato dai pm per il 21 o il 22 o il 23 gennaio prossimi.LE ACCUSELe ultime due righe, sibilline, sono quelle che hanno fatto tremare l’entourage del Cavaliere: «Le indagini sono state delegate alla Polizia di Stato, che ha operato con grande professionalità». Nell’inchiesta che ora vede Berlusconi accusato di avere avuto rapporti sessuali con più di una minorenne, gli agenti hanno infatti ribaltato le proprie conclusioni di qualche mese fa.La questura aveva assicurato che l’affidamento dell’allora 17enne Ruby alla consigliera regionale del Pdl Nicole Minetti, fosse stato «del tutto regolare». Ora, come si legge nella nota della procura di Milano, quella ricostruzione, inizialmente ribadita e difesa dal ministro dell’Interno Roberto Maroni, viene smentita dagli stessi agenti che hanno fornito ai pm una quantità di accertamenti nuovi, tali da far chiedere di processare il premier con rito immediato. Con il Cavaliere sono stati indagati anche la Minetti, il direttore del Tg4 Emilio Fede e l’impresario dello spettacolo Lele Mora. A vario titolo sono accusati di avere arruolato, selezionato e remunerato le "ragazze" da portare alle cene con Berlusconi.L’ipotesi della procura è che il capo del governo abbia pagato Ruby, allora minorenne, per ottenerne favori sessuali, inoltre abusando della sua posizione di primo ministro per far rilasciare la ragazza dalla questura di Milano, quando nel maggio scorso venne fermata per furto. Con una telefonata alla polizia il Cavaliere presentò Ruby come «nipote del presidente egiziano Mubarak».A rianimare le indagini sono stati alcuni accertamenti tecnici arrivati sul tavolo dei pm Ilda Bocassini, Antonio Sangermano e Pietro Forno. I tabulati telefonici di Ruby smentiscono le dichiarazioni della ragazza, che ha sempre sostenuto (non mancando di contraddizioni) di essere stata a villa San Martino solo in un paio di occasioni. Il suo cellulare, dal 24 al 26 aprile dell’anno scorso, però risulta agganciato giorno e notte ininterrottamente alla cella telefonica di Arcore, così come a Pasqua, Pasquetta e Primo maggio. Il 25 aprile nella villa arrivò perfino il premier russo Vladimir Putin. Secondo gli investigatori anche in quella circostanza vennero "invitate" ragazze.Gli inquirenti ritengono di aver accertato «numerosi incontri fra Berlusconi e Ruby ad Arcore». Silvio Berlusconi ha sempre respinto ogni sospetto, sostenendo di aver semplicemente «aiutato una persona bisognosa». La procura di Milano ha rivelato con una nota ufficiale che il leader del Pdl è indagato dal 21 dicembre. Ieri gli è stato notificato un invito a comparire davanti ai pm in date da scegliersi tra il 21, 22 o 23 gennaio. All’avviso di indagine sono allegate 400 pagine di fonti di prova, dai tabulati telefonici ai verbali di numerosi interrogatori di testimoni degli incontri nelle sue residenze di Arcore e di Villa Certosa, in Sardegna. E poi foto e filmati. Tra i testi anche la escort Nadia Macrì, che ha riferito di avere visto numerose minorenni «specialmente quando siamo andati giù a Villa Certosa. Ad Arcore ce n’era qualcuna, a Villa Certosa ce n’erano tantissime».Secondo la procura Nicole Minetti "gestiva" le ospiti di Berlusconi. Nei suoi confronti e di almeno una decina di altre «persone informate dei fatti» (tutte sentite dai magistrati), sono state effettuate perquisizioni, tra cui quella andata a vuoto presso gli uffici di Giuseppe Spinelli, amministratore del patrimonio del Cavaliere. Alcuni video di feste con Berlusconi attorniato da una folta schiera di avvenenti e giovani amiche, erano stati trovati in un computer di Ruby e di altre ragazze. Molte hanno confermato di essere state "rimborsate" direttamente dal Cavaliere o da suoi stretti collaboratori. Nello Scavo
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