venerdì 28 agosto 2020
Ventuno anziani e un operatore sanitario sono risultati positivi nella residenza per anziani Quarenghi, è il primo focolaio a Milano nel post-emergenza. "Spia d'allarme, ma con un'anomali positiva"
La sede della Rsa Quarenghi a Milano

La sede della Rsa Quarenghi a Milano - .

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Ventuno anziani e un operatore sanitario sono risultati positivi al coronavirus nella Rsa Quarenghi, nella periferia Nord-Ovest di Milano. Si tratta di un nuovo focolaio in una casa di riposo, il primo nel capoluogo lombardo nel post-emergenza. Sono partite immediatamente le procedure previste dalla Regione a giugno, quando si avviò la riapertura dei ricoveri nelle Rsa: metà degli ospiti contagiati è già stata portata in ospedale, di cui uno solo con sintomi; gli altri sono isolati nella struttura, nelle loro camere, in attesa di essere trasferiti in un reparto Covid ospedaliero.

La differenza rispetto al periodo clou dell'emergenza, conferma Vittorio Demicheli, direttore sanitario dell'Agenzia di Tutela della Salute (Ats) di Milano, è che a ieri sera solo uno degli anziani contagiati aveva i sintomi del Covid, mentre gli altri erano asintomatici.

La residenza Quarenghi, in zona Bonola, era stata risparmiata nelle prima ondata, ha spiegato ancora Demicheli, e la notizia dei 21 anziani positivi è una "spia d'allarme" perché è il primo focolaio nella metropoli meneghina post emergenza, dall'altro evidenzia "un'anomalia positiva": nessuno degli anziani "è in condizioni severe, molti sono asintomatici, e i casi sono stati scoperti con il tracciamento".

"Questo è un piccolo cluster di entità clinica lievissima che dimostra che riusciamo ancora a correre dietro al virus, a prenderlo ancora in un contesto che presta molta attenzione. Io dico: occhio che se è il virus arrivato alla Quarenghi, che noi consideravamo a basso rischio, entra ancora facilmente ovunque".

Il contagio è partito probabilmente dall'operatore sanitario, che potrebbe essersi contagiato in famiglia e ha portato involontariamente il virus nella Rsa. Poi un ospite è stato sottoposto a tampone ed è risultato positivo e sono scattati i test a raffica. Tutti i residenti (al momento 123, non autosufficienti) sono stati controllati e 21 sono stati trovati positivi, di cui uno solo con sintomi. Il dato potrebbe non essere definitivo perché la struttura è ancora in attesa del responso per un'altra ventina di tamponi.

"Nel rispetto delle procedure, non è consentito l'accesso dei familiari in struttura, tranne in casi eccezionali autorizzati dalla Direzione sanitari; i familiari che sono stati debitamente informati delle condizioni di salute dei loro cari - scrive la cooperativa Coopselios che gestisce la Rsa Quarenghi -. Gli anziani mantengono un contatto costante con le famiglie tramite videochiamate o telefonate. La situazione è gestita e monitorata quotidianamente dal personale sanitario e socio-assistenziale dell'ente gestore nel rispetto delle procedure e dei protocolli in essere".

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