martedì 6 gennaio 2015
​Partono le lettere: rischiano il licenziamento  In Campidoglio gli ispettori del ministero
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Sono partite in serata le richieste dei primi 30 provvedimenti disciplinari a carico di altrettanti vigili urbani assenti dal lavoro la notte di Capodanno a Roma. A proporle alla Commissione disciplinare del Campidoglio è lo stesso comando del Corpo di polizia locale, guidato da Raffaele Clemente. Ai 30 dipendenti (la cui situazione,dopo i primi accertamenti, è apparsa meno giustificabile) è stato contestato l’articolo 55 bis del decreto legislativo 150 del 2009, sottolineando la particolare gravità della mancanza disciplinare rispetto ai contratti di categoria. Se le accuse saranno provate, le sanzioni vanno da una sospensione di undici giorni fino al licenziamento. È il primo esito dell’indagine interna, affidata da Clemente al vice comandante Raffaella Modafferi, che sta vagliando uno per uno i certificati e le 'pezze d’appoggio' presentate. Ieri, alle 17, negli uffici della Polizia locale in via della Consolazione sono giunti anche i due ispettori inviati dal ministro Marianna Madia, per un primo colloquio col comandante, concluso con l’acquisizione di alcuni documenti.  La linea seguita dal Campidoglio sembra quella di sanzionare le singole posizioni, soprattutto in caso di mancanze evidenti. Ma, anche se potrebbe essere difficile da provare, aleggia pure l’ipotesi di una strategia comune, della regia di qualcuno dietro la decisione di centinaia di vigili urbani di presentare simultaneamente un certificato per giustificare la propria assenza la notte di Capodanno. A destare sospetti è il raffronto coi dati storici: in questo periodo, le assenze per malattia viaggiano in genere sul 6-7%. E se si prendono gli statini di servizio del 31 dicembre del 2013 e del 2012, si trovano rispettivamente 135 e 132 vigili assenti per malattia. Tanti, ma non certo un fenomeno di massa come quello della scorsa settimana. Per il Campidoglio nella notte fra il 31 e l’1 gennaio, in vista del concertone al Circo Massimo e degli spettacoli ai Fori Imperiali, era previsto l’impiego in strada di 905 agenti. Ma 767 (circa l’85%) non si sono presentati al lavoro: 571 per malattia, gli altri per «donazione sangue», «legge 104» e altri tipi di permesso. Ma per Sandro Bernardini, segretario della Uil-Fpl di Roma e Lazio, «i numeri sono sbagliati» per via di «un virus del sistema informatico» del Comando dei vigili. «In mancanza di un elenco aggiornato, le chiamate in reperibilità – sostiene Bernardini – sono state fatte pescando da una lista vecchia, che comprendeva vigili malati, pensionati o addirittura trasferiti. Meglio rifare i conti prima di tirare conclusioni affrettate». Fra gli assenti, ci sarebbero diverse decine di vigili che «non hanno fornito alcuna giustificazione all’assenza», più dei 44 ipotizzati in prima battuta. Secondo il coordinamento cittadino del sindacato Ugl le loro audizioni dovranno avvenire con garanzie e tempi disciplinati dalla legge, dando ai lavoratori la possibilità di presentare le proprie motivazioni e la facoltà «di farsi assistere da un avvocato o da un rappresentante sindacale». Al «fianco «degli uomini e delle donne della Polizia Locale» si schiera anche Marco D’Emilia, segretario della Fp Cgil di Roma e Lazio: «Basta con le strumentalizzazioni in danno dei lavoratori, è fango su un’intera categoria. Se la politica continuerà a perseguire il muro contro muro la risposta dei lavoratori di Roma Capitale non potrà che essere la mobilitazione generale». Da mesi la base del Corpo manifesta malumore per le modifiche contenute nel nuovo contratto amministrativo. E c’è chi teme che altri disagi con ripercussioni sul traffico cittadino possano verificarsi oggi, in occasione dell’Epifania. Sul fronte legislativo, giovedì ripartirà in commissione Affari costituzionali al Senato l’esame del ddl Madia sulla Pubblica amministrazione, nel quale potrebbero trovare spazio nuove norme, annunciate dal premier Matteo Renzi. Ma contro il governo si scaglia Beppe Grillo, che sul proprio blog chiede pure le dimissioni del sindaco Ignazio Marino e parla di «accanimento mediatico da parte del governo» per «distogliere l’attenzione dalla vicenda di Mafia Capitale» e per «agire con misure più restrittive verso una parte del pubblico impiego». Dura la replica di Raffaele Fiano del Pd: «Grillo ha toccato il fondo e continua a scavare. Senza idee e sempre più giù».  
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