giovedì 24 ottobre 2019
Treni e aerei a rischio per l'agitazione nazionale. Ma Roma rischia il black out per la mobilitazione delle municipalizzate: bus, metro, raccolta dell'immondizia
Sciopero dei trasporti, si rischia venerdì nero. E la Capitale teme la paralisi
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Sarà l'ennesimo venerdì nero sul fronte dei trasporti. A rischio treni e aerei su scala nazionale, ma soprattutto a Roma al blocco di autobus e metro si aggiungerà lo stop alla raccolta dei rifiuti, già normalmente problematica. Nella Capitale insomma si annuncia un vero e proprio black out per la protesta di tutte le municipalizzate. Per l'agitazione dei sindacati di base non mancheranno disagi nella scuola e nemmeno nella giustizia per la mobilitazione degli avvocati.

Cub, Sgb, Si-Cobas, Usi-Cit hanno proclamato uno sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private per l'intera giornata nel trasporto aereo, ferroviario (dalle 21 di stasera), trasporto pubblico locale, marittimo e autostradale (dalle 22 di stasera). Fermi anche i lavoratori Alitalia aderenti all'Usb (piloti, assistenti di volo e personale di terra), all'Anpac, Anpav (piloti e assistenti di volo per 4 ore dalle 10 alle 14) e Anp (per 4 ore dalle 10 alle 14). Le categorie di Cgil, Cisl, Uil e Ugl si fermeranno per 24 ore nell'azienda di trasporto regionale del Lazio Cotral e per 4 ore, dalle 13 alle 17, all'Enav. Filt-Cgil, Fit-Cils e Ugl-Ta hanno proclamato uno stop
di tutta la giornata anche dell'handling degli aeroporti milanesi. Fs ha già fatto sapere che circoleranno regolarmente le Frecce di Trenitalia e saranno garantiti i collegamenti regionali nelle fasce pendolari (6:00-9:00 e 18:00-21:00). Assicurato anche il treno shuttle fra Roma Termini e l'aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Alitalia ha invece cancellato 240 voli e attivato un piano straordinario di riprotezione dei passeggeri, assicurando che opereranno regolarmente quelli nelle fasce garantite dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21.

Ma sarà probabilmente Roma ad essere maggiormente penalizzata per la "rivolta" delle municipalizzate contro l'amministrazione comunale, compresa l'Ama che non assicurerà la raccolta dell'immondizia. Gli scioperi sono due, uno di 4 ore, dalle 20 a fine servizio, l'altro di 24. L'agitazione di 4 ore è proclamata dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl in adesione a quella cittadina che riguarderà le aziende partecipate. La protesta interesserà bus, tram, metropolitane, ferrovie Roma-Lido, Roma-Civitacastellana-Viterbo e Termini-Centocelle. Quella di 24 ore è invece indetta da Sgb-Cub, Si Cobas, Usi Ait e interesserà sia la rete Atac che i bus periferici della Roma Tpl. Saranno rispettate le fasce di garanzia: fino alle 8:30 e dalle 17 alle 20.

Gli avvocati dell'Organismo Congressuale Forense hanno invece deciso lo sciopero come forma di protesta contro lo stop alla
prescrizione dopo il primo grado che entrerà in vigore il primo gennaio del 2020. L'iniziativa si aggiunge a quella dei penalisti, che da lunedì scorso si astengono dalle udienze e continueranno a farlo sino alla fine della settimana.

Il Campidoglio bolla la protesta sindacale delle municipalizzate come un atto politico, rivendicando i contratti fatti firmare dalla Giunta. Antonio De Santis, assessore al Personale di Roma Capitale, puntualizza che «l’amministrazione Raggi ha siglato due contratti decentrati per 23.000 dipendenti capitolini, ha assunto 5.000, persone cosa voluta anche dai sindacati, visto che ci sono stati 8 anni di blocco delle assunzioni e l’ente ne risentiva. Abbiamo mantenuto con loro un dialogo continuo, siamo stati in Prefettura con l’assessore al Bilancio Lemmetti per ribadire la linea di Virginia Raggi: le aziende partecipate romane rimangono pubbliche e devono essere risanate per tutelare i lavoratori. Abbiamo garantito i livelli occupazionali, laddove fosse stato necessario, ricollocando in altre partecipate i dipendenti di Roma Metropolitane». Conclude l'assessore De Santis: «Di fronte ad un’amministrazione che rinnova due contratti, i sindacati fanno uno sciopero generale? Uno sciopero generale è contro i cittadini di fatto ed è uno sciopero di natura politica. Mi domando: i sindacati fanno politica o si occupano dei lavoratori? Stiamo parlando di vertenze sindacali o di conflittualità politica? Con i sindacati ci aspettiamo di parlare di temi sindacali legati ai lavoratori, la conflittualità politica la facciamo con il partito Democratico, la Lega, Fratelli d’Italia».

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