martedì 23 aprile 2019
La lite tra i due stranieri, senza fissa dimora, era cominciata su un autobus. Il ferito: «Mi ha colpito per via della croce che portavo al collo»
Polizia a Roma (Ansa)

Polizia a Roma (Ansa)

COMMENTA E CONDIVIDI

La lite, secondo fonti di polizia, era iniziata su un autobus. Poi, nei pressi della stazione Termini, è avvenuto il ferimento. «Mi ha colpito col coltello per via della croce che portavo al collo», avrebbe dichiarato agli agenti un cittadino georgiano di 44 anni, ferito a Roma sabato scorso, alla vigilia di Pasqua, da un altro straniero 37enne di nazionalità marocchina. I due, senza fissa dimora, avrebbero un regolare permesso di soggiorno. Ma il marocchino, spiegano fonti della questura ad Avvenire, risulta avere precedenti per furto e altri reati.

Il georgiano ha riportato una ferita al collo, con una prognosi di 21 giorni.

L'aggressore ha cercato di fuggire ma è stato bloccato da un poliziotto.

I pm: aggravante odio religioso

Gli agenti del commissariato Viminale, che hanno tratto in arresto il marocchino, indagano per appurare le reali motivazioni della lite e del ferimento col coltello. L'aggredito ha riferito di aver udito il marocchino insultarlo ("Italiano, cattolico di m..."), scambiandolo per un cittadino italiano, prima di colpirlo.

I pm della Procura di Roma gli contestano il tentato omicidio, con l'aggravante dell'odio religioso.

Salvini scrive ai questori

Oggi il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha scritto a prefetti e questori. «Scrivo a tutti i prefetti e questori - ha detto Salvini - per aumentare controlli e attenzione in luoghi di aggregazione di cittadini islamici, per prevenire ogni tipo di violenza contro cittadini innocenti».

Le polemiche politiche

«Dopo Torino, Roma. I tristi fatti di cronaca di questi giorni - sottolinea il M5S -, con l'aggressione prima a due agenti della polizia da un soggetto che sarebbe dovuto essere già espulso, poi con l'accoltellamento di oggi dimostrano che il vero problema sono i quasi 600mila irregolari che abbiamo in Italia. E sui rimpatri non è stato fatto ancora nulla. Il problema ce lo abbiamo in casa, non è che scrivendo una lettera o una circolare si risolvono le cose. Bisogna fare di più sui rimpatri che sono fermi al palo».

«Il governo Cinque stelle-Lega non ha ancora compreso che siamo in guerra contro i terroristi islamici e dobbiamo usare tutte le armi per difendere la sicurezza degli italiani», afferma Edmondo Cirielli, questore della Camera dei deputati, commentando l'episodio di Roma. «Si proceda con l'aggravante dell'odio razziale e mi auguro che da parte dalla sinistra si levi un coro di indignazione contro chiunque stia tentando di distruggere le basi della nostra civiltà e attentando alla nostra pace sociale conquistata con secoli di sacrifici dei nostri avi», dichiara Cirielli.

«Quanto è avvenuto a Roma, a Termini, ha ancora contorni poco chiaro. Invito la destra a non dare giudizi affrettati, evitando quindi di parlare di moventi religiosi che, a quanto dicono gli inquirenti, sono tutti da
verificare», afferma il senatore del Pd Edoardo Patriarca.

«Il clima di guerra, tutt'altro che santa e solo elettorale, in Italia lo stanno portando proprio Meloni e il suo amico armato, attualmente ministro dell'Interno. Le dichiarazioni di oggi sono aberranti e del tutto prive di fondamento. Queste strumentalizzazioni sono autentiche cialtronerie», sostiene Giuseppe Civati, fondatore di Possibile.

Pronta la replica del ministro Salvini: «Se gli amici dei 5Stelle hanno voglia, tempo e idee, ho convocato proprio per domani alle 10 una riunione al Viminale su immigrazione, terrorismo, sbarchi ed espulsioni, riunioni che in questi mesi hanno portato a Decreti, proposte di legge e Direttive che hanno dato i risultati positivi che tutti gli italiani hanno notato».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: