mercoledì 22 aprile 2020
Passano in mano allo Stato 19 società, 2 ditte individuali e 6 associazioni sportive/culturali: gestione di forni, bar, sale slot, distributori di carburanti, palestre, scuole di danza, commercio auto
Ostia, confiscato il patrimonio del clan degli Spada, 18 milioni di euro

Guardia di Finanza

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Nuovo e decisivo colpo contro il potere economico del clan mafioso degli Spada. È l'operazione "Apogeo" condotta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma che hanno eseguito la confisca dei beni, per un valore complessivo di oltre 18 milioni di euro, già sequestrati nelle operazioni Eclissi e Sub Urbe che negli ultimi due anni avevano colpito la famiglia mafiosa di Ostia. Si tratta, tra l'altro, di società, palestre, forni, sale slot. Il provvedimento, emesso dalla Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale capitolino, costituisce l’epilogo dell’attività investigativa coordinata dalla Dda della Procura di Roma e sancisce l’acquisizione da parte dello Stato dell’ingente patrimonio mobiliare e immobiliare riconducibile al sodalizio criminale operante nel litorale romano.

Grazie al lavoro degli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Capitale sono state ricostruite le ricchezze illecitamente accumulate dagli esponenti di spicco del clan – il capo Carmine Spada, alias Romoletto, Ottavio Spada, Armando Spada, Roberto Spada e Claudio Galatioto – individuandone le fonti di finanziamento “occulte”. Gli approfondimenti economico-patrimoniali svolti, hanno consentito di dimostrare l’incoerenza dei modesti redditi dichiarati dagli interessati con i rilevanti investimenti posti in essere in svariate attività commerciali, finanziati, in realtà, dai profitti delle numerose condotte delittuose commesse nel tempo, come estorsioni, usura e traffico di stupefacenti. Invano avevano intestato le imprese a compiacenti "prestanome", apparentemente estranei al contesto criminale. Gli accertamenti hanno infatti riguardato tutte le persone (circa 50 tra familiari e terzi) coinvolte nelle compravendite di quote societarie, effettuate al solo scopo di "schermare" la titolarità effettiva delle aziende. Nello specifico la confisca riguarda il patrimonio aziendale – in tutto o in parte – di 19 società, 2 ditte individuali e 6 associazioni sportive/culturali site nel comune di Roma (per lo più ad Ostia) e operanti in svariati settori: la gestione di forni, bar, sale slot, distributori di carburanti, palestre, scuole di danza, nonché il commercio di autovetture e l’edilizia.

Tra queste l’associazione "Femus Boxe" che gestiva la palestra di Ostia dove, nel novembre del 2017, Roberto SPADA aggredì una troupe della Rai. Un atto per il quale è stato poi condannato per lesioni aggravate dal "metodo mafioso". Gli ulteriori beni confiscati sono costituiti da 2 immobili siti a Ostia e Ardea, 13 automezzi e disponibilità finanziarie su rapporti bancari e postali. L'operazione arriva in un momento di particolare fibrillazione a Ostia. Due giorni fa, in pieno giorno e malgrado i divieti per l'emergenza coronavirus, è stato ferito alle gambe con due colpi di pistola, Paolo Ascani, cognato di Roberto Spada. Un'azione che potrebbe rientrare in nuovi equilibri in corso dopo i colpi ricevuti dai clan del Litorale romano.

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