mercoledì 3 aprile 2013
​La ragazzina era costretta a stazionare davanti alle chiese. Avrebbe subito violenza dal figlio dei suoi "compratori", una coppia di rumeni, e a 12 anni avrebbe partorito un figlio. I due sono stati arrestati dai carabinieri.
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"Venduta" dalla famiglia di origine e già madre di un bimbo a dodici anni, era costretta a chiedere l'elemosina per strada e davanti alle chiese di Avellino, Mercogliano e Atripalda. A ridurre in schiavitù la ragazza, che ora ha tredici anni, una coppia di romeni di 38 anni, marito e moglie, arrestati dai carabinieri su ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Napoli a conclusione delle indagini coordinate dal pm Gianfranco Scarfò.La ragazzina romena era stata venduta dai genitori alla coppia che l'aveva avviata all'accattonaggio. L'anno scorso aveva dato alla luce un bambino e quando si rifiutava di chiedere l'elemosina veniva picchiata a bastonate. Il bimbo sarebbe stato il frutto della violenza subita dal figlio dei suoi compratori.I carabinieri, anche sulla base di segnalazioni e denunce ufficiose da parte di cittadini, hanno pedinato per alcune settimane la ragazza e i suoi aguzzini, che vivono a Monteforte Irpino (Avellino), acquisendo prove che sarebbero schiaccianti. I due rumeni sono stati condotti nel carcere avellinese di Bellizzi Irpino con l'accusa di riduzione di schiavitù di minori. La ragazza, insieme con il figlio, è stata affidata a una struttura protetta.Secondo un'altra fonte, invece, l'indagine risale allo scorso anno, quando i carabinieri intervennero per proteggere l'adolescente fuggita ai suoi aguzzini e costretta ad abbandonare il neonato in ospedale. I carabinieri indagherebbero anche su due assistenti sociali del Comune di Monteforte Irpino, accusati di non aver preso provvedimenti pur conoscendo la vicenda.
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