venerdì 5 maggio 2017
Il sindaco Raggi invita i cittadini di 21 Comuni della provincia a tenere chiuse le finestre. La Asl Rm6 ipotizza la presenza di amianto nel tetto dell'impianto e dispone accertamenti.
In fiamme un deposito di plastica sulla Pontina. Scuole e case evacuate
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Le fiamme sono partite proprio dai cumuli di materiale all’esterno. Per poi estendersi fin dentro il capannone della Eco X di Pomezia, polo industriale a sud della Capitale. Da stamattina, infatti, una nube nera visibile a molti chilometri di distanza si è alzata dal sito di stoccaggio di plastica e carta riciclata, che ha mandato in tilt anche la strada statale Pontina. Anche se dalla Regione Lazio fanno sapere che «la situazione è sotto controllo», dopo l’arrivo di cinque squadre dei vigili del fuoco e dei tecnici Arpa (l’agenzia per l’ambiente regionale) che stanno verificando la qualità dell’aria, il Comune di Pomezia è corso ugualmente ai ripari.


Perciò il sindaco Fabio Fucci (M5s) ha emesso un'ordinanza di sgombero per le scuole nel raggio di 2 Km e gli edifici pubblici e privati nel raggio di 100 metri. In più raccomanda ai residenti di «tenere chiuse le finestre», mentre la Asl invita a «lavare accuratamente gli ortaggi» prodotti nel territorio fino a quando non verrà chiarito dalle analisi la qualità dell’aria intorno al luogo dell’incendio, anche se sospetta la presenza di amianto nel tetto dell'impianto e avvia accetamenti. «Invito la cittadinanza a mantenere la calma e a rispettare le disposizioni prescritte ­– è il messaggio del primo cittadino alla popolazione - Le operazioni di spegnimento dell'incendio e di rilevazione della qualità dell’aria vanno avanti. L’Arpa è sul luogo e sta installando gli apparati di rilevazione. Daremo ampia comunicazione di ogni aggiornamento». Un gesto a cui ha fatto seguito quella di altri primi cittadini del circondario e di quella del sindaco metropolitano Virginia Raggi che ha invitato a chiudere tutte le finestre in 21 Comuni della Provincia. Martedì comunque è stato convocato un tavolo in Regione proprio per valutare le conseguenze su suolo e aria dell'incendio di Pomezia.


Ma intanto in molti chiedono di fare luce sulle cause del rogo. A partire da Legambiente Lazio, che considera l’incendio di rifiuti a Pomezia uno dei peggiori degli ultimi anni. «Va fatta immediata chiarezza su cause e conseguenze che possono essere molto gravi per il territorio interessato ­– dice il presidente Roberto Scacchi - dato soprattutto l'inquinamento potenziale che le plastiche incendiate potrebbero diffondere e far ricadere al suolo». Come pure il Movimento 5 Stelle che, per bocca di deputati e senatori della commissione d'inchiesta dei Rifiuti, sostiene «questa escalation sembra una vera e propria guerra dei rifiuti. Una guerra senza fine da anni che può non essere assolutamente causale e che deve essere indagata senza indugio dalla commissione ecomafie».

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