giovedì 31 ottobre 2013
​Il prefetto Cafagna, capo della task force del Viminale: reclusione da due a cinque anni per chi abbandona o brucia i rifiuti; da tre a sei anni per chi sversa materiale pericoloso. «Anche le denunce anonime sono utili. La priorità resta la salute». Una campagna contro i pneumatici abbandonati.
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L'obiettivo è uno: spegnere i roghi nella Terra dei fuochi. Tutelando la salute dei cittadini e mettendo in sicurezza il territorio. Il governo lavora un decreto per inasprire le pene per chi abbandona i rifiuti o vi dà fuoco, con la reclusione da due a cinque anni. Chi sversa materiale pericoloso, rischia invece da tre a sei anni di prigione.Lo spiega all'Adnkronos il prefetto Donato Cafagna, capo della task force del Viminale per l'emergenza nella Terra dei fuochi, un'ampia area del territorio campano. I dati, del resto, sono allarmanti. Solo quest'anno si sono avuti 6.000 roghi. Al momento, si legge sul sito www.utgnapoli.it, sono circa 6.000 i pattugliamenti in corso sulla produzione e smaltimento illegale di rifiuti; 4.243 le persone identificate in occasione dei controlli, 142 le contravvenzioni a veicoli per il trasporto illegale di rifiuti speciali; 126 le persone denunciate all'autorità giudiziaria per crimini ambientali, senza contare gli arresti per trasporto e incendi di rifiuti speciali pericolosi."Dobbiamo continuare questa lotta - rimarca Cafagna - è un impegno forte su questo territorio, bisogna procedere in maniera sistematica e concreta". Il 15 ottobre scorso, in un'audizione al Senato, il commissario antiroghi ha spiegato di aver avanzato una proposta al ministero dell'Interno per introdurre il reato di incendio doloso di rifiuti. Una linea che Cafagna oggi ribadisce: "C'è un lavoro che si sta facendo anche normativamente - spiega - per rendere ancora più inviciva ed efficace l'azione di contrasto. Occorre una fattispecie autonoma di reato che consenta di poter intervenire subito nei confronti di chi dà fuoco ai rifiuti, ma anche di allungare i tempi per la prescrizione dei reati. E strumenti di indagine più penetranti, come le intercettazioni per colpire chi svolge in maniera organizzata questa attività".Su Prometeo, il portale della lotta agli incendi dei rifiuti in Campania, sono attualmente 22 le segnalazioni di possibili casi di smaltimento illegale e roghi. "Anche le denunce anonime - spiega il prefetto Cafagna - sono utili perché permettono di evidenziare situzioni che vengono prese in considerazone in tempo reale dalla task force e dalle amministrazioni comunali". Sul sito è inoltre possibile seguire lo stato di "pianificazione e le riunioni presso i comuni individuati per rafforzare i controli anche sulle attività economiche che producono e smaltiscono illegalmente i rifiuti. In parallelo - rimarca il commissario antiroghi - c'è un'attività di supporto per le amministrazioni comunali, concordata con la regione Campania, per mettere a disposizione delle amministrazioni comunali risorse per interventi di riqualificazione e videoroveglianza delle aree in cui vengono smaltiti illegalmente i rifiuti. In questo modo, vogliamo evitare il fenomeno della recidiva".Grazie a un accordo tra Ecopneus e il ministero dell'Ambiente, è partita anche "la campagna per il prelievo straordinario dei pneumatici fuori uso, abbandonati sul territorio". Le vecchie ruote e copertoni, infatti, sono uno dei 'combustibiì usati per i roghi. "Sono stati prelevati a Scisciano circa 4.000 tonnellate di pneumatici - scandisce il prefetto antiroghi- ma interventi sono stati effettuati anche a Caivano e Napoli, per altre decine di tonnellate di pneumatici". E "c'è anche una nostra direttiva: dai prossimi giorni partirà l'attività di recupero da parte deii comuni di tutta la Terra dei fuochi, per liberare i territori dai pnumatici abbandonati. I roghi - scandisce Cafagna - rappresentano uno degli aspetti di questa emergenza, ma il problema principale resta l'abbandono dei rifiuti".Un altro campo di interventi della task force del Viminale costituita da tutte le forze di polizia territoriali presenti sul territorio, riguarda poi lo smaltimento illegale di rifiuti edili. "Il problema è all'attenzione dei comuni - assicura il commissario antiroghi - ho chiesto di predisporre ordinanze e regolamenti che consentano alle polizie municipali controlli sostanziali tra la quantità di rifiuti prodotti dall'attività di manutenzione edilizia e quelli che sono diretti allo smaltimento. Esiste un'iniziativa legislativa in questo senso, attualmente all'esame del consiglio regionale campano, che discplina in maniera rigorosa lo smaltimento di rifiuti edili e in particolare dell'amianto. Dietro lo smaltimento illegale di rifiuti e le fiamme nere dei roghi che si alzano dalla Terra dei fuochi, c'è la mano della criminalità organizzata. "Tutta l'attività investigativa è condotta in maniera accurata dalle procure - spiega il prefetto Cafagna - ma il nemico non è uno solo. Ci sono tanti nemici, perché tante sono le matrici e le modalità di smaltimento illegale che interessano questo territorio".Quanto alla proposta, avanzata in maniera bipartisan da diversi parlamentari, di destinare risorse per la bonifica utilizzando i proventi dei beni confiscati alla criminalità organizzata, per il commissario antiroghi si tratta di un percorso che "corrisponde a un'esigenza concreta , quella di avere risorse utili e necessarie per la bonifica. La priorità - conclude il prefetto Cafagna - resta la salute dei cittadini. Anche per questo, la task force del Viminale sta operando con il ministero della Salute e dell'Agricoltura. Qui spegnere i roghi vuol dire tornare a vivere".
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