Guidano la respirazione, tengono la mano, massaggiano a richiesta e incoraggiano tra una contrazione e l'altra. Sono i papà del XXI secolo, che sfatando i luoghi comuni che li vogliono paurosi ed imbranati svolgono un ruolo attivo in sala parto, partecipando a pieno titolo al travaglio del partner. A certificare quella che sembra essere diventata una tradizione ci ha pensato l'VIII Rapporto Cedap sull'evento nascita in Italia, pubblicato dal ministero della Salute, secondo il quale nel 92,03% dei casi la donna ha accanto a sè al momento del parto (sono esclusi i cesarei) il padre del bambino, nel 6,7% un familiare e nell'1,25% un'altra persona di fiducia. Una presenza cresciuta in modo verticale proprio negli ultimi anni visto che solo nel 2006 la percentuale dei padri presenti in sala parto era solo del 60%. Ecco gli altri risultati del VIII Rapporto Cedap sulla nascita in Italia, pubblicato dal ministero della Salute.
PIÙ PARTI NEL PUBBLICOL'88,4% dei parti è avvenuto negli Istituti di cura pubblici, l'11,4% nelle case di cura e solo lo 0,2% altrove.
AUMENTANO NATI DA MADRI STRANIERENel 2008 il 16,9% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana (15,9% nel 2007). Tale fenomeno è più diffuso al centro-nord dove quasi il 20% dei parti avviene da madri non italiane; in particolare, in Emilia Romagna, quasi un quarto delle nascite è riferito a madri straniere.
ITALIANE PARTORISCONO A 32 ANNIL'età media della madre è di 32,4 anni per le italiane mentre scende a 28,9 anni per le cittadine straniere. Riguardo inveve al primo figlio l'età media è superiore a 31 per le donne italiane e a 27 per le straniere.
SCOLARITÀ MEDIO ALTADelle donne che hanno partorito il 45,3% ha una scolarità medio alta, il 34,8% medio bassa ed il 19,9% ha conseguito la laurea. Fra le straniere prevale invece una scolarità medio bassa (45,6%).
6 DONNE SU 10 LAVORANOIl 59% delle donne che hanno partorito ha un'occupazione lavorativa, il 31,8% sono casalinghe e il 6,6% sono disoccupate o in cerca di prima occupazione.
37,8% PARTI AVVIENE CON CESAREOIl Rapporto conferma il "ricorso eccessivo" all'operazione chirurgica. In media, il 37,8% dei parti avviene con taglio cesareo, con un'elevata propensione nelle case di cura accreditate in cui si registra il 60,5% dei parti contro il 34,8% negli ospedali pubblici.