venerdì 10 marzo 2017
Mario Cattaneo, 67 anni, è stato interrogato ieri. Tutto il paese di schiera con lui, ma ci sono dubbi sulle testimonianze
L'osteria nel lodigiano dove è avvenuta la tentata rapina

L'osteria nel lodigiano dove è avvenuta la tentata rapina

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È indagato per omicidio volontario Mario Cattaneo, il tabaccaio-ristoratore di Casaletto Lodigiano che l’altra notte ha ucciso con un colpo di fucile da caccia, il ladro che, con alcuni complici aveva fatto irruzione nella sua tabaccheria. La decisione del pm che indaga dopo una giornata intera di accertamenti e di interrogatori dei carabinieri. Oltre alla moglie del tabaccaio, il figlio, la nuora e alcuni vicini. «Abbiamo ritenuto di sentirlo con le più ampie garanzie e quindi con un legale», ha spiegato il Procuratore di Lodi, Domenico Chiaro.

Identificato il ladro ucciso: è un romeno 28enne

È stato identificato grazie al fratello l'uomo ucciso da Cattaneo: si tratta di un ragazzo romeno di 28 anni.

I ladri sorpresi nella trattoria

Il giorno più lungo di Cattaneo era iniziato la notte precedente quando aveva sorpreso i ladri nella sua trattoria-tabaccheria l’Osteria dei Amis' di Gugnano, frazione di circa 350 abitanti del comune di Casaletto Lodigiano. Un assalto che ha portato come conseguenza la morte un uomo, ucciso con colpi di arma da fuoco intorno alle 4,30 nei pressi del bar-trattoria e il ferimento del ristoratore Mario Cattaneo, 67 anni, che ha sparato. Nel pomeriggio Cattaneo, che in mattinata era stato portato all’Ospedale Maggiore di Lodi dove gli sono state medicate le lesioni rimediate a un braccio e una gamba, è stato condotto al comando provinciale dei carabinieri per essere ascoltato. L’interrogatorio è durato circa un’ora e mezza e il ristoratore ha ammesso di aver sparato.

Ma potrebbero pesare le testimonianze che i carabinieri stanno raccogliendo. «Ero insonne a letto – racconta un vicino di 76 anni che abita a ridosso del retro del locale – e ho sentito anzitutto l’allarme del bar. Qualche secondo dopo c’è stato un forte rumore che poi ho capito essere quello della saracinesca che veniva alzata. Immediatamente sono andato ad aprire la finestra della mia sala e ho visto quattro persone che urlavano: Cattaneo, l’uomo che ha sparato, la moglie, la nuora e il figlio. In particolare la moglie gridava al marito spingendolo in casa: 'Metti giù questo fucile'. E il figlio gridava al padre: 'Perché hai caricato il fucile?'». Il testimone ha raccontato di avere a sua volta gridato al ristoratore: 'L’hai preso?' e il 67enne avrebbe risposto per due volte: 'Sì, l’ho preso'.

Un colpo alla schiena

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori dell’Arma, quattro persone sono entrate dopo le 4 di ieri mattina nel bar-trattoria con rivendita di tabacchi in via Lodi 34, per rubare le sigarette. È scattato l’allarme e dal piano di sopra dove vivono con le rispettive mogli, sono scesi nel bar i due proprietari, padre e figlio che hanno sorpreso i ladri. Ne è nata una colluttazione e dal fucile da caccia legalmente detenuto da Cattaneo è partito un colpo che ha raggiunto alla schiena uno dei banditi. Il ladro non è morto sul posto: i complici hanno cercato di portarlo via, ma poi lo hanno lasciato in una stradina poco lontano dalla palazzina di due piani che ospita l’osteria e le abitazioni locale, dov’è poi stato trovato senza vita. Non aveva documenti con sé: viste le sue condizioni disperate è stato abbandonato dai compagni seminudo in una stradina che porta verso la campagna, così come il sacco con all’interno le sigarette rubate.

Il Comune a fianco al ristoratore

Ieri intanto si è schierato al fianco del ristoratore il Comune di Casaletto Lodigiano. «In seguito ai tragici eventi che hanno sconvolto la nostra piccola comunità - è scritto in una nota dell’amministrazione guidata dal sindaco del Pd Giorgio Marazzina - pur nel doveroso rispetto delle indagini in corso, l’amministrazione comunale sarà al fianco di Mario e Luca (il figlio del titolare anche lui presente al fatto, ndr) e delle loro famiglie». Per Viviana Beccalossi, assessore regionale lombardo al Territorio e Città Metropolitana e dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, occorre che «si applichi il modello 'Rodolfo Corazzo' - il gioielliere che, nella sua villa di Rodano, si è trovato nella stessa condizione di Cattaneo) – e la Giustizia faccia rapidamente il suo corso e archivi il caso, con la motivazione della legittima difesa». La sezione locale della Lega Nord ha deciso che avvierà 'una raccolta fondi in sostegno' di Cattaneo.

**** AGGIORNAMENTO DEL 24 GENNAIO 2019: ASSOLTO IN PRIMO GRADO IL RISTORATORE

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