
Ufficio per la ricostruzione post sisma Centro Italia
Sarà non solo luogo di aggregazione, di studio e uno spazio pubblico di accoglienza. Ma l’idea è quella di diventare fulcro vitale della nuova comuntà di Amatrice. Ripartorno, dopo due anni, i lavori di “Casa Futuro”. Il più grande cantiere della ricostruzione privata del sisma 2016 sorgerà al posto dell’ex complesso Don Minozzi di proprietà dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, che aveva subito ingenti danni a causa del sisma. Questa mattina ad Amatrice si è tenuta una cerimonia per ufficializzare la ripartenza del cantiere iniziato nel 2021, il cui valore è di 54,7 milioni di euro, cantiere temporaneamente interrotto nel 2023 e, a marzo del 2025 i lavori sono ripartiti con un nuovo gruppo di imprese. L’obiettivo ora è quello di consegnare “Casa Futuro” alla comunità reatina colpita dal sisma nel 2016 entro il 2027.
«Questo è un giorno importante non solo per la comunità di Amatrice, ma per tutto il cratere sisma. Quello di Casa Futuro è un cantiere estremamente importante che era bloccato e che, con tanta perseveranza e collaborazione, abbiamo rimesso in attività – ha sottolineato il commissario Guido Castelli nel corso della cerimonia con cui stamane è ripartito il cantiere - Il valore materiale, sociale e culturale del Don Minozzi ne fa un simbolo della rinascita dell’Appennino centrale e, dunque, la sua realizzazione è prioritaria per riaccendere la speranza nel nostro futuro e per dimostrare che la ricostruzione è in grado di portare a termine anche gli interventi più sfidanti».
Il progetto di Casa Futuro è articolato in quattro aree a corte - Corte Civica, Corte del Silenzio, Corte dell’Accoglienza, Corte delle Arti e del Mestieri - ognuna delle quali ospiterà diverse funzioni di utilità sociale, con l'obiettivo di offrire un nuovo spazio pubblico alla città di Amatrice e rappresentare un luogo di accoglienza e formazione aperto alle nuove generazioni.

Il commissario Castelli, il vescovo Piccinonna, don Savino d'Amelio e i tecnici del cantiere - Ufficio per la ricostruzione post sisma Centro Italia
«Oggi è un giorno benedetto, sentiamo la gioia di portare avanti questa opera frutto di una sinergia particolare tra l’Opera nazionale per il Mezzogiorno, la diocesi e le istituzioni – ha aggiunto il vescovo di Rieti monsignor Vito Piccinonna -come nel primo dopoguerra don Minozzi seppe guardare avanti verso un sogno molto forte, oggi questo cantiere è un progetto molto grande frutto di un sogno che vogliamo abbia ricadute positive su questo territorio che è un territorio amabile e amato».
Il progetto di Casa Futuro è frutto della “matita” dell’architetto Stefano Boeri. «A distanza di quasi nove anni dalla tragedia del terremoto, il cantiere per la ricostruzione del complesso del Don Minozzi ad Amatrice sta procedendo con l’obiettivo di terminare i lavori entro il 2027. Il cantiere copre un’area di 50.000 mq e riguarda 5 manufatti, si tratta di un progetto fondamentale per tutta l’area del Cratere, perché rappresenterà la prima grande architettura sociale per la comunità di Amatrice».
Tra gli aspetti fondamentali di cui il progetto tiene conto, è previsto il recupero del 70% delle macerie del precedente Centro distrutto dal sisma, impiegate per la realizzazione di sottofondi stradali, aree pavimentate e superfici drenanti. Allo stesso modo, particolarmente interessante è il recupero degli elementi di carattere storico presenti sul sito e, in particolare, l'allineamento con la chiesa di Santa Maria Assunta, la Fontana delle Pecore e la Torre Civica di Amatrice, per valorizzare la riconnessione del complesso con il tessuto.
«Speriamo che questa volta sia quella buona – ha concluso il sindaco di Amatrice Guido Cortellesi - Come noto, il cantiere in questione è stato al centro di tante problematiche che ne hanno ritardato i lavori. Casa Futuro fa parte a pieno titolo della nostra storia ed è uno dei fiori all'occhiello della ricostruzione di Amatrice che ha bisogno di un impegno collettivo da parte di tutti, amministrazione, istituzioni, tecnici, proprietari, imprese. La scommessa che dobbiamo vincere è il veloce ritorno alla normalità».
L'intervista al vescovo di Rieti monsignor Vito Piccinonna

L'intervista al commissario per la ricostruzione Guido Castelli

L'intervista Padre Savino D'Amelio, superiore generale dell'Opera nazionale per il Mezzogiorno d'Italia
