venerdì 18 dicembre 2015
​L'ipotesi lanciata da Renzi. Ma servirà una legge. E Mattarella riceve Visco.
LE ANALISI Meno spazio alle banche(E.Fatigante)(E.Fatigante) I Ca(n)tone il Censore (A. De Mattia)
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«Stiamo riflettendo sull’ipotesi, che io giudico molto interessante, che l’arbitrato dell’eventuale situazione di potenziale truffa sia fatto dall’Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, un’assoluta garanzia di terzietà e indipendenza... ». Sono le tre di pomeriggio quando, conversando coi cronisti a Bruxelles prima del Consiglio europeo, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ribadisce, qualificandola ancora come «un’ipotesi», l’affermazione rilasciata un paio d’ore prima al Tg5: «Se è possibile, vorrei che l’arbitrato fosse gestito non dalla Banca d’Italia, non dalla Consob, ma dall’Autorità anticorruzione di Cantone, soggetto terzo e autorevole». Nelle prossime ore, ha aggiunto Renzi, «faremo tutto il possibile perché chi è stato truffato possa avere i soldi. Da parte mia c’è l’intenzione della massima trasparenza e chiarezza, ci sarà il massimo rigore». Col passare dei giorni, dunque, la castagna delle migliaia di risparmiatori che hanno visto azzerare il valore delle proprie obbligazioni subordinate. emesse da Banca Etruria, Cariferrara, CariChieti e Banca delle Marche, è diventata sempre più rovente. E il premier preferirebbe che a toglierla dal fuoco, attraverso la soluzione dell’arbitrato, non sia la Consob (viste anche le proteste dei consumatori, che i controlli delle istituzioni preposte li avrebbero voluti prima che avvenisse il danno). Così, dopo averne ragionato a Palazzo Chigi coi suoi consiglieri, vorrebbe affidare una nuova 'mission impossible' al magistrato campano, che – oltre all’Anticorruzione, presieduta dal marzo 2014 – di incarichi complicati ne ha già asssunti parecchi: dal controllo sugli appalti dell’Expo di Milano a quelli sui cantieri nel Comune di Roma, travolto dalle inchieste su mafia capitale nell’anno del Giubileo. Fonti di governo interpretano l’escamotage renziano non tanto come «un atto di sfiducia» verso i 'controllori' già previsti, quanto come «una risposta netta alla sfiducia che potrebbe crescere fra i risparmiatori» e «un segnale della determinazione del governo a tenere un atteggiamento rigoroso, utile anche a enfatizzare una svolta rispetto al recente passato ». Una linea dura, insomma, caldeggiata dallo stesso premier («Trasparenza totale: chi ha sbagliato, pagherà»), che difende pure il provvedimento del governo: «Meno male che abbiamo fatto il decreto» perché «abbiamo salvato un milione di persone». Dal canto suo, Cantone accoglie la notizia col consueto aplombdi uomo delle istituzioni: «Ho appreso con piacere che il presidente del Consiglio ha individuato nell’Anac l’organo per gestire gli arbitrati. A occuparsene – ragiona – potrebbe essere la Camera arbitrale, un organismo interno all’Autorità, ma autonomo e indipendente, formato da giuristi ed esperti di altissima professionalità».  Affinché sia possibile, servirà un provvedimento che crei una cornice legislativa di riferimento, assegnando all’Anac compiti, poteri e definendo le modalità di accesso per i consumatori danneggiati. Potrebbe trattarsi di un decreto legge o, ipotizzano alcuni, di un decreto del presidente del Consiglio. Ma l’economista e capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, obietta: «Cosa c’entrano Cantone e l’Anac con un arbitrato per capire se un risparmiatore è stato o meno informato dalla sua banca sulla rischiosità dei titoli acquisiti? Renzi straparla e non sa quel che dice... Con decreto della Presidenza del consiglio, non si può cambiare la legge istitutiva dell’Autorità anticorruzione. Forse Renzi questo non lo sa. O la sua è solo propaganda o intimidazione...». Sull’ingarbugliata vicenda vigila anche il Quirinale: proprio ieri pomeriggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. E non è escluso che, fra i temi del colloquio, abbia trovato spazio anche la questione banche. Sul piano pratico, le ultime stime degli obbligazionisti danneggiati oscillano fra i 10mila e i 12.500 clienti, per un controvalore di 430 milioni di euro. Ma la legge di Stabilità per ora stanzia solo 100 milioni per offrire parziale ristoro ai risparmiatori più vulnerabili. In attesa di vedere se l’«ipotesi Cantone» diverrà effettiva, le associazioni di consumatori sono in mobilitazione. Il Codacons annuncia un’offensiva legale per «il recupero integrale dei risparmi di tutti gli investitori truffati daibanksters». E martedì le «vittime del Salva-banche» si sono date appuntamento a Roma, davanti alla Banca d’Italia, per un sit-in di protesta.
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