sabato 25 settembre 2010
Scontri a Terzigno, dove i manifestanti si oppongono alla realizzazione di una seconda discarica, ancora cumuli in strada e decine di roghi. C'è stato il contatto fisico tra i manifestanti e la polizia quando sono arrivati i camion diretti alla prima discarica, già aperta, con i rifiuti da sversare. Un vice questore aggiunto è stato ferito al volto dal lancio di un sasso.
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Un'altra notte di forti tensioni, ma senza scontri, a parte una sassaiola che ha provocato una contusione per un funzionario di polizia, vicino alla discarica di Terzigno (Napoli) dove anche ieri sera si è svolta una manifestazione di protesta contro l'ipotesi di apertura di un secondo sito.Per diverse ore cittadini e forze dell'ordine si sono fronteggiati in un clima difficile. Poi verso le 4,30 i camion che erano in attesa al casello autostradale di Palma Campania hanno avuto il via libera e, scortati dalla polizia, si sono diretti alla discarica di Terzigno già aperta. Circa 100 mezzi hanno raggiunto il sito per conferire l'immondizia. A fiaccare la resistenza delle popolazioni anche la pioggia incessante che si è abbattuta per tutta la notte nella zona vesuviana. Il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, intanto, ha ordinato ai sindaci di Boscoreale, Gennaro Langella, Boscotrecase, Agnese Borrelli e Terzigno, Domenico Auricchio, di consentire la circolazione sui loro territorio degli autocompattatori dei comuni della provincia di Napoli diretti alla discarica di località Pozzelle, nel comune di Terzigno.Il provvedimento è stato adottato in risposta alle ordinanze dei primi cittadini che avevano vietato, nelle ore serali e notturne, il transito dei mezzi diretti al sito. Le ordinanze erano state adottate, come riferisce la nota del prefetto, «per motivi di igienico sanitari, di ordine pubblico e a salvaguardia della pubblica incolumità in quanto il passaggio dei camion non solo provocherebbe gravissimi disagi alla popolazione, ma causerebbe vibrate proteste per le strade cittadine». De Martino cita la nota del presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, che chiede di «tenere conto della assoluta esigenza di procedere al conferimento dei rifiuti della provincia di Napoli» e ha rappresentato che «non può prescindersi dalla utilizzazione della discarica sita in località Pozzelle a Terzigno e che non vi sono soluzioni alternative per il conferimento dei rifiuti».Secondo il prefetto «a oggi non risultano in alcun modo documentate nè i gravissimi danni, né le precarie situazioni igienico sanitarie invocati". Il divieto di transito disposto «è causa di interruzione di un servizio pubblico essenziale per la salvaguardia dell'igiene e della salute pubblica dei cittadini». A fronte delle motivazioni indicate dai sindaci «proprio il protrarsi della situazione del divieto di circolazione, come quella venutasi a creare, è causa di pericolo per la salute pubblica ben maggiore, in quanto determina il mancato smaltimento dei rifiuti in discarica e il conseguente loro abbandono sulle strade della provincia con ricadute negative sull'ordine e la sicurezza pubblica nell'intera provincia».SCIOPERO DELLA FAME DEL SINDACO DI BOSCOREALEIl sindaco di Boscoreale (Napoli), Gennaro Langella, ha iniziato questa mattina lo sciopero della fame contro la paventata ipotesi della realizzazione di una seconda discarica nella vicina Terzigno. Una tenda è stata allestita in piazza Pace: al suo interno c'è un letto dove dormirà. Sarà anche il suo ufficio essendo stata installata una postazione internet.IL VESCOVO DEPALMA: LA POLITICA ASCOLTI LA GENTE«La politica a tutti i livelli ascolti la gente. La sua reazione è comprensibile, anche se le violenze sono inaccettabili. Chiedo si valutino eventuali soluzioni alternative. Sono pronto, se lo si vorrà, a fare da mediatore per scelte che rispettino la dignità degli uomini».  Lo dice monsignor Beniamino Depalma, vescovo di Nola (Napoli), la diocesi che ha competenza sulla zona, in merito al disagio delle popolazioni vesuviane che protestano per la paventata apertura di una seconda discarica a Terzigno dopo che la prima ha già provocato, secondo quanto denunciano i residenti, gravi problemi ambientali a causa dei miasmi che arrivano dal sito.
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