venerdì 4 luglio 2014
​Alle porte di Milano un nuovo centro da 100 posti per accogliere i siriani. Già tremila le persone assistite ma gli arrivi proseguono senza sosta.
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Emergenza profughi, Caritas Ambrosiana in prima fila nell'accoglienza. Aprirà sabato aprirà alle porte di Milano, a Magenta, in un ex pensionato, un nuovo centro di accoglienza dove potranno essere ospitati 100 profughi. Finora la Caritas ne ha presi in carico tremila. Più di 12mila secondo i dati del Comune, gli arrivi dallo scorso ottobre, con un incremento significativo nelle ultime settimane. "Stiamo facendo molto e faremo ancora di più, ma non è solo una questione di spazi - ha detto ancora Don Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana -. L'aspetto più impegnativo è legato alle persone che devono gestire l'accoglienza, quotidianamente, in modo dignitoso. La fatica e l'angoscia che leggiamo negli occhi dei siriani che arrivano alla Stazione Centrale ci spingono solo a chinare la testa e a darci da fare. Non è questo il momento della polemica, lavoriamo per trovare soluzioni. E non dimentichiamo che come Caritas e Chiesa siamo attivi per una infinità di situazioni, dai minori, alle prostitute, dai senza fissa dimora agli anziani". Don Davanzo ha replicato al Comune che chiedeva, con un appello all'arcivescovo Angelo Scola, di aprire le chiese ai profughi. "​La soluzione non può essere quella, è un appello retorico che non porterebbe alcun beneficio ai profughi. Certo in chiesa avrebbero un tetto e poi? I bagni? La mensa? I letti? Le attrezzature? Il personale?". "La pressione di questi giorni può avere spinto i rappresentanti del Comune di Milano a qualche battuta infelice e fuori luogo - ha detto ancora don Davanzo - Evitiamo polemiche sterili e strumentali sulla pelle dei poveri. Riconosciamo che, in questa circostanza, il Comune non è stato sufficientemente supportato dalle Istituzioni centrali, ma la soluzione non è quella". La struttura che apre domani, l'ex pensionato Sant'Ambrogio non è l'unica struttura della chiesa milanese attivata per questa emergenza. Si aggiunge infatti a casa Suraya (100 posti), aperta a Milano in via padre Carlo Salerio 51 a maggio e inaugurata il 20 giugno. In questo caso sono state le Suore della Riparazione, proprietarie della struttura, ad offrire i locali a Caritas Ambrosiana ed è stata la Cooperativa Farsi Prossimo con fondi propri a ristrutturare questa porzione di edificio e a gestire quotidianamente l'accoglienza con proprio personale.  All'appello di mettere a disposizione degli spazi, ultimo in ordine di tempo ha risposto don Flavio Riva, parroco a Cesano Maderno, che ha offerto l'ex oratorio femminile e un appartamento, dove possono essere ospitati 15, 20 profughi. Anche la parrocchia SS. Redentore di Milano (via Pierluigi da Palestrina) ha messo a disposizione una struttura. Nella Zona Pastorale di Lecco, sono stati messi a disposizione per i profughi 37 posti: 20 in un'ex casa per sacerdoti, gestita dalla cooperativa Arcobaleno, a Lecco e 17 nel centro missionario COE a Barzio. Occorre non dimenticare le emergenze degli anni scorsi che Caritas Ambrosiana continua a gestire, così come l'accoglienza dei profughi di altre nazionalità (pakistani, eritrei, somali, afgani, nigeriani, ivoriani) che continuano ad arrivare sul nostro territorio. Ad esempio, attraverso la Cooperativa Farsi Prossimo, vengono gestiti 400 posti nei centri polifunzionali del Comune di Milano, altri 214 del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati costituito dalla rete degli enti locali (69 posti a Milano, 25 nella zona di Lecco, 120 tra le province di Varese e Milano) in case di proprietà della Diocesi.
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