martedì 10 marzo 2015
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Dopo l'approvazione, oggi alla Camera in seconda lettura, della riforma della Costituzione che restringe i poteri del Senato, la legge costituzionale deve essere approvata in Senato, dove i numeri sono diversi, e poi affrontare un nuovo voto in seconda lettura in tutte e due le Camera, senza ulteriori modifiche, prima di entrare in vigore. E se al secondo passaggio parlamentare la riforma non fosse approvata dai due terzi del Parlamento, dovrebbe essere obbligatoriamente sottoposta a referendum. Il governo conta di arrivare in fondo all'iter costituzionale a fine anno, ma i tempi potrebbero allungarsi di molto. La riforma della Costituzione è la prima dal 2001, quando il centrosinistra la modificò in senso federalista, mentre il nuovo testo va in senso quasi opposto, facendo tornare allo Stato competenze che in questi anni sono state esercitate dalle Regioni, come è il caso dell'energia, delle infrastrutture strategiche e della salute.
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