martedì 10 febbraio 2015
​Si dimette il relatore azzurro Sisto. Brunetta: faremo di tutto per rallentare l'iter. Ma la maggioranza tira dritto: nessun cambio di programma.
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A​lta tensione sulle riforme istituzionali all'esame dell'aula della Camera, dopo la denunciata rottura del patto del Nazareno e dopo il rinnovato asse tra Forza Italia e la Lega. A Montecitorio Forza Italia attacca le riforme e il Pd, il relatore azzurro Francesco Paolo Sisto si dimette, ma il Pd tira dritto e fa votare a ritmo serrato il ddl costituzionale. Con i deputati forzisti che a volte votano con la Lega, ma più spesso votano in ordine sparso. Il sasso lo getta Sisto, relatore forzista del provvedimento, che annuncia in aula la sua intenzione di dimettersi: "Le scelte di Forza Italia, in seguito all'incolpevole rottura del patto istituzionale, sono incompatibili con il mio ruolo di giocatore, di centravanti di punta", "e Forza Italia è libera di non essere scontenta". Subito gli fa eco il capogruppo del suo partito Renato Brunetta: "Noi faremo di tutto per rallentare il percorso verso il disastro". E tutte le opposizioni chiedono un rinvio dei lavori o almeno una nuova capigruppo. Ma la presidenza di turno, rappresentata da Roberto Giachetti, ricorda che la capigruppo si è già espressa. Il voto dell'aula, con il Pd compatto, boccia la richiesta di rallentamento. "Mi dispiace per le dimissioni di Sisto, ma noi andiamo avanti" spiega in Transatlantico il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti. "Il patto del Nazareno", prosegue, "è scritto nelle riforme che stiamo portando avanti. Non metto bocca nei partiti degli altri, vedremo come si comporteranno in Aula, ma non mi pare che dentro Forza Italia ci siano le idee chiare". E Forza Italia si presenta spesso divisa sulle votazioni di merito del provvedimento. Su un emendamento presentato dal leghista Giancarlo Giorgetti l'asse Lega-Forza Italia, rinverdito domenica da un incontro tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini ad Arcore, tiene. Ma spesso i deputati azzurri votano in ordine sparso, tanto che a un certo punto il fittiano Maurizio Bianconi sbotta: l'ala berlusconiana di Forza Italia vota contro un suo emendamento, sostenuto anche da Daniele Capezzone. "Lo sapevamo che l'opposizione di Forza Italia era una farsa, ma non pensavo di precipitare così nel ridicolo" si sfoga il dissidente azzurro.
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