giovedì 24 luglio 2014
Sospesi i lavori al Senato sul ddl riforme. Il governo tira dritto,  ipotesi "ghigliottina" se non verrà ritirata parte degli oltre 7 mila emendamenti. Boschi esclude il rinvio a settembre.
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"O vengono ridotti drasticamente gli emendamenti entro il nove agosto o viene utilizzato l'articolo 55 del regolamento che regola i tempi di discussioni. In ogni caso la maggioranza è determinata a ottenere il voto sul ddl prima della pausa estiva". Lo afferma il senatore Ncd Maurizio Sacconi a margine della capigruppo del Senato sul ddl riforme. Stamani infatti i lavori in Aula al Senato sono stati sospesi mentre era in corso la votazione degli emendamenti sul ddl costituzionale ed e' stata convocata d'urgenza la capigruppo, su richiesta del presidente dei deputati Pd Luigi Zanda, molto critico sulla lentezza delle votazioni sugli emendamenti: "Siamo qui da un'ora e mezza e sono stati votati cinque emendamenti. Ieri abbiamo fatto appello perché venissero ridotti. Molti di questi possono essere riassunti e trattati senza dilungarci in successive discussioni". Riunione d'urgenza delle opposizioni. Lo ha annunciato al senatrice di Sel Loredana De Petris, spiegando che i lavori della capigruppo (al momento sospesa) riprenderanno alle 14:30 solo al termine del vertice tra tutti i partiti di minoranza che stanno facendo ostruzionismo al ddl. Nella riunione si valuterà una risposta "all'ultimatum della maggioranza" che chiede un corposo ritiro degli emendamenti o "la tagliola". "Il governo è disponibile ad approfondire nel merito alcuni punti, ma non soggiacendo al ricatto di 7.800 emendamenti. Se ci sarà un sostanzioso taglio, noi siamo disponibili". Lo ha detto il ministro Maria Elena Boschi. "Il governo è sempre disponibile a migliorare il testo, ma non a stravolgerlo", aveva detto poco prima il ministro bocciando l'ipotesi di un rinvio a settembre della approvazione da parte del Senato: "Andiamo avanti. Non è serio fare ostruzionismo in questo modo, ne va della dignità anche di questa istituzione". M5S, dalla maggioranza aut aut antidemocratico - Quello della maggioranza "è un aut aut. Stanno calpestando la democrazia. Sacconi parla di scadenze ma scadenze non ce ne sono. Vogliono semplicemente portare a casa una riforma che non ha senso". Lo afferma il senatore del M5S Bruno Marton. Quanto alla riunione delle opposizioni, "decisioni ce ne sono ben poche. Vogliono che si ritirino tutti gli emendamenti - sottolinea - Possiamo andarcene a casa perché loro hanno deciso. Non c'è alcuna apertura". Pressing M5S - Tutti i senatori del M5S si sono messi stamattina davanti alla stanza della capigruppo di palazzo Madama "per fare pressione in modo che non approvino contingentamenti dei tempi o altri strumenti per zittire l'opposizione".
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