giovedì 7 gennaio 2010
Il segretario del Pd Pierluigi Bersani chiede che l'anno si inauguri in Parlamento con un pubblico dibattito sulle riforme del mercato del lavoro, della scuola e del fisco. Il ministro Vito: riforme necessarie, speriamo in ampia condivisione.
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Il segretario del Pd Pierluigi Bersani chiede che l'anno si inauguri in Parlamento con un pubblico dibattito sulle riforme del mercato del lavoro, della scuola e del fisco. "Inauguriamo l'anno accorciando la distanza fra la gente e la politica. Propongo un dibattito pubblico in Parlamento, in diretta televisiva, su tre temi: il mercato del lavoro e l'occupazione per i giovani, la scuola che versa in uno stato disastroso, il carico fiscale su lavoro e imprese. Una discussione pubblica nella quale maggioranza e opposizione presentano e confrontano proposte concrete", ha detto Bersani nel corso di una conferenza stampa. Per Bersani questo "è l'avvio dell'agenda del 2010, mentre le commissioni Affari costituzionali si mettono a discutere delle riforme di sistema".Il segretario del Pd critica il modo in cui la maggioranza ha finora parlato di riforme: "Negli Stati Uniti si discute di sanità, in Germania di fisco, in Francia di disoccupazione e esclusione sociale, in Spagna il calendario prevede un dialogo sociale sull'occupazione, in Gran Bretagna si parla di carico fiscale e green economy. Possibile che noi discutiamo di processo breve? Qui c'è qualcosa che non gira".Bersani critica il modo in cui la maggioranza ha parlato in questi giorni di fisco: "Sulla fiscalità non bastano interviste inconcludenti e proposte smentite come abbiamo visto nei mesi scorsi sull'abolizione dell'Irap: parole sui giornali e nelle chiacchere per un mese che non hanno portato a nulla".Bersani ha difeso anche le proposte del passato governo Prodi sulla tracciabilità dei pagamenti polemizzando con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti.Riferendosi alle critiche ricevute per le vacanze fatte nei giorni scorsi ha detto: "Sono stato alcuni giorni negli Stati Uniti. Lì pagano tutti tutto con le carte di credito ed i contanti vengono usati solo per le mance. Tremonti ha detto che da noi la tracciabilità dei pagamenti sconcerta le vecchiette. Negli Stati Uniti o non hanno le vecchiette o non hanno Tremonti". "Sicuramente il 2010 deve essere l'anno nel quale riforme di più ampia prospettiva e condivisione vanno realizzate. Il Governo intende avere un ruolo propositivo ma sicuramente la parte del leone la deve fare, com'è giusto, il Parlamento, perchè le riforme si discutono e si realizzano in Parlamento". Lo ha affermato il Ministro dei Rapporti con il Parlamento Elio Vito nel corso di una intervista con GR Parlamento. "Ci auguriamo che si possa realizzare quella condivisione che è necessaria per riforme di ampio respiro e che tutte le forze politiche si rendano responsabili di fronte ad un processo di cambiamento delle nostre regole istituzionali che ormai non è più rinviabile. Ci sono questioni profonde - ha precisato il Ministro - che riguardano l'ammodernamento delle nostra istituzioni per renderle adeguate a quei cambiamenti che si sono già registrati nella nostra società e nel nostro sistema politico. E su queste riforme è giusto ricercare il consenso anche delle forze di opposizione: noi non avremo certamente un atteggiamento di chiusura, ma è importante però che l'opposizione non si tiri indietro". Secondo il Ministro "il nuovo clima noi intendiamo vederlo realizzato in Parlamento piuttosto che sulle pagine dei giornali o in dichiarazioni televisive. Abbiamo già fatto alcune riforme importanti. La legge di bilancio, il federalismo fiscale che è stato approvato con il contributo di parte dell'opposizione e la stessa riforma della legge elettorale per l'elezione del Parlamento Europeo realizzata in uno spirito dicollaborazione tra maggioranza e minoranza. Credo che la buona volontà sia stata già dimostrata da parte delle forze politiche su alcuni temi specifici. Ora si tratta di mettere mano ad un processo più ampio di riforma delle nostre istituzioni e credo che su questo bisogna passare dalle parole ai fatti. E i fatti si registreranno in Parlamento".
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