giovedì 30 dicembre 2010
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha promulgato la legge di riforma dell'università, duramente contestata da il movimento di studenti e ricercatori, ma ha indicato al presidente del Consiglio Berlusconi alcune criticità del testo da correggere attraverso i provvedimenti di attuazione. Il ministro Gelmini: terreno conto delle osservazioni.
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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha promulgato la legge di riforma dell'università, duramente contestata da il movimento di studenti e ricercatori, ma ha indicato al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alcune criticità del testo da correggere attraverso i provvedimenti di attuazione. Lo rende noto un comunicato del Quirinale."Promulgo la legge, ai sensi dell'art. 87 della Costituzione, non avendo ravvisato nel testo motivi evidenti e gravi per chiedere una nuova deliberazione alle Camere, correttiva della legge approvata a conclusione di un lungo e faticoso iter parlamentare", si legge in una nota che riporta una lettera del Capo dello Stato al premier. "L'attuazione della legge è del resto demandata a un elevato numero di provvedimenti, a mezzo di delega legislativa, di regolamenti governativi e di decreti ministeriali; quel che sta per avviarsi è dunque un processo di riforma, nel corso del quale saranno concretamente definiti gli indirizzi indicati nel testo legislativo e potranno essere anche affrontate talune criticità, riscontrabili in particolare negli articoli 4, 23 e 26", prosegue Napolitano.Questi punti critici riguardano in particolare i contratti per l'attività di insegnamento e il titolo di professore aggregato. Napolitano ha detto anche di auspicare che il governo dia esecuzione ad alcuni ordini del giorno votati dal Senato sulla materia, che contengono indicazioni sui contenuti e le risorse da destinare alla riforma. "Auspico infine che su tutti gli impegni assunti con l'accoglimento degli ordini del giorno e sugli sviluppi della complessa fase attuativa del provvedimento, il governo ricerchi un costruttivo confronto con tutte le parti interessate", conclude Napolitano. "La promulgazione è un fatto positivo". È il commento del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini dopo l'atto del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Insieme al presidente Berlusconi terremo certamente conto delle osservazioni del Quirinale", aggiunge il ministro.
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