mercoledì 6 agosto 2014
​Italicum, al centro dell'incontro sbarramenti e preferenze. Rinvio a settembre.
EDITORIALE Dateci preferenze o primarie di Marco Tarquinio
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È​ terminato alle 10.47, dopo quasi tre ore, a palazzo Chigi il nuovo incontro tra il premier Matteo Renzi e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, per rinnovare il Patto del Nazareno sulle riforme e, in particolare, sulla legge elettorale, con la possibilità di apportare alcune modifiche al testo dell'Italicum approvato alla Camera. Dall'incontro in delegazioni ristrette (Giani Letta per Berlusconi, Lorenzo Guerini per Renzi) non è uscito nessun via libera sulle possibili modifiche all'Italicum, ma una disponibilità di massima a riflettere sulle attuali soglie di ingresso previste dal testo della riforma elettorale, così come è stato licenziato dalla Camera. In particolare, una disponibilità a procedere con un'aggiustamento' - ma senza stravolgere l'impianto dell'Italicum, è stato il paletto - degli sbarramenti per i 'piccoli' partiti, ovvero sulle soglie di ingresso per i partiti che si presentano in coalizione e per i partiti che vanno alle urne da soli, senza alleanze. È la posizione che, spiegano fonti di Forza Italia, avrebbe espresso Silvio Berlusconi durante il lungo incontro con Matteo Renzi a Palazzo Chigi, durante il quale si è messa sul tavolo la possibilità di innalzare la soglia perchè scatti il premio di maggioranza.Una disponibilità, quindi, a discutere in un prossimo incontro, da tenersi dopo la pausa estiva, quando sarà stato approvato in prima lettura il ddl riforme costituzionali, sui 'ritocchi' - e su questo Berlusconi sarebbe stato 'fermo', ritocchi non stravolgimenti - da apportare all'Italicum.Sulle preferenze, invece, l'ex premier avrebbe espresso dubbi, ma senza un 'no' pregiudiziale in questa fase del confronto. Da Berlusconi, riferiscono ancora le stesse fonti, è comunque arrivata la conferma del patto del Nazareno e dell'asse stretto con Renzi su tutto il percorso delle riforme. Secondo le fonti azzurre, anche da parte del premier sarebbero state manifestate delle 'osservazioni' sulle preferenze. Durante l'incontro si sarebbe anche discusso dell'ipotesi dei collegi uninominali, ma senza che sia stata assunta una posizione definitiva sia sulle preferenze che sui capolista bloccati che, infine, sull'uninominale.
Ieri Renzi aveva visto anche Angelino Alfano, che secondo alcune fonti premerebbe per far diventare il patto del Nazareno un «accordo a tre» o se non altro un’intesa corale. Nel lungo colloquio con Renzi, il numero uno di Ncd avrebbe ribadito i propri punti fermi: un premio di maggioranza robusto per chi vince, per garantire la governabilità, ma accompagnato da soglie di soglie di sbarramento «ragionevoli». Secondo il disegno di legge (approvato finora solo da Montecitorio) potranno avere deputati i partiti coalizzati che alle elezioni politiche ottengano almeno il 4,5% dei voti e la sbarra si alza all’8% per le liste non coalizzate. E richieste di modifica giungono anche da una riunione tenuta a Palazzo Madama fra i rappresentanti di alcuni gruppi di centro (Popolari per l’Italia, Sc, Udc, Demos e lo stesso Ncd), che puntano a «fare massa critica» per ottenere ritocchi: l’innalzamento della quota per ottenere il premio di maggioranza e le suddette revisione al ribasso delle soglie di ingresso e introduzione delle preferenze.Del pressing di quei partiti è ben consapevole Forza Italia, che dal canto suo starebbe chiedendo di alzare dal 37% al 40% dei voti la soglia per il premio di maggioranza.
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