mercoledì 6 luglio 2016
Il rapporto Ispra: dati in aumento del 5%, il trend in continua crescita. Sono il quadruplo di quelli urbani.
Rifiuti speciali, 6 milioni di tonnellate in più
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Oltre 6 milioni di tonnellate in più di rifiuti speciali prodotti in Italia tra il 2013 e il 2014. Il dato emerso oggi dal rapporto Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, fotografa la crescita (+5%) degli scarti provenienti da industrie e aziende, ormai pari a quattro volte i rifiuti urbani. Quanto allo smaltimento, ci sono meno discariche, ma con più rifiuti, visto che il numero dei siti operativi è passato da 404 a 392, ma la quantità gestita è aumentata di circa 460mila tonnellate.

Cosa sono i rifiuti speciali?

Si definiscono “speciali” tutti i rifiuti non urbani, prodotti da industrie e aziende. Si differenziano in “non pericolosi” e “pericolosi”. I primi appartengono prevalentemente al settore manifatturiero, delle costruzioni e demolizioni e di alcune tipologie di trattamento dei rifiuti. I “pericolosi” sono generati dalle attività produttive che contengono al loro interno sostanze pericolose in concentrazioni tali da conferire pericolo (ad esempio, raffinazione del petrolio, processi chimici, industria fotografica, industria metallurgica, produzione conciaria e tessile, impianti di trattamento dei rifiuti, ricerca medica e veterinaria).

In quali settori si producono

Quali attività economiche producono in generale più rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi)? Innanzitutto le costruzioni e demolizioni (39,7%), a cui seguono le attività legate al trattamento dei rifiuti e al risanamento ambientale (27,4%), il settore manifatturiero (20,5%). Analizzando i soli rifiuti speciali pericolosi, sono soprattutto prodotti dal settore manifatturiero (39%), seguito dal trattamento dei rifiuti e attività di risanamento ambientale (29,9%) e dal settore dei servizi, del commercio e del trasporto (20,7%).

 Inceneritori e discariche

Gli impianti di incenerimento in esercizio nel 2014, che hanno trattato rifiuti speciali, sono stati 85, di cui 43 destinati principalmente al trattamento di rifiuti urbani. La gran parte degli inceneritori è localizzata al Nord (51), al Centro sono presenti 11 impianti, al Sud 23.

L’incenerimento dei rifiuti speciali interessa complessivamente, considerando anche quelli trattati in impianti per rifiuti urbani, circa 1,4 milioni di tonnellate. Nel 2014 si è registrato un significativo incremento di circa 540 mila tonnellate da attribuirsi prevalentemente a due tipologie di rifiuti (quelli prodotti dal trattamento dei rifiuti stessi e i rifiuti combustibili). Quanto alle discariche, in tutto hanno gestito 11,4 milioni di tonnellate di rifiuti speciali. La crescita è stata maggiore a Nord (+6,1%) e al Centro (+4,8%), mentre scendono al Sud (- 1,1%). L’88,9% dei rifiuti totali sono non pericolosi (10,1 milioni di tonnellate) e il restante 11,1% sono rifiuti pericolosi (1,3 milioni di tonnellate).

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