lunedì 17 luglio 2017
Nel 2015 a livello nazionale ne sono stati prodotti 132,4 milioni di tonnellate (+2,4% rispetto al 2014). Cresce di 5 milioni anche il recupero dei materiali per il riuso
Smaltimento di rifiuti speciali (foto di Carlo Piscitello, ricercatore Ispra)

Smaltimento di rifiuti speciali (foto di Carlo Piscitello, ricercatore Ispra)

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Cresce la produzione nazionale di rifiuti speciali, come certifica la sedicesima edizione del Rapporto dell'Ispra. Nel 2015, ultimo anno disponibile, la produzione di rifiuti speciali si è attestata a poco più di 132,4 milioni di tonnellate, con un aumento del 2,4% rispetto al 2014. In crescita entrambe le tipologie di rifiuto: i non pericolosi sono aumentati del 2,3% (pari a oltre 2,8 milioni di tonnellate), mentre i pericolosi crescono del 3,4%, pari a 300mila tonnellate. «A incidere maggiormente sull’aumento della produzione - si legge in una nota dell'Ispra - sono i rifiuti speciali non pericolosi del settore delle costruzioni e demolizioni (43,9%) mentre il contributo più significativo alla produzione di rifiuti speciali pericolosi è determinato dal settore manifatturiero (39,2% del totale), corrispondente a quasi 3,6 milioni di tonnellate».

Aumenta il recupero di materia

Complessivamente, annota l'Ispra, i rifiuti speciali gestiti in Italia ammontano a 136 milioni di tonnellate, di cui il 93,8% non pericolosi. Il 65,1% del totale dei rifiuti speciali è avviato al recupero di materia, un dato «significativo» per l'Ispra, in aumento di oltre 5 milioni di tonnellate rispetto al 2014.

Chiuse 28 discariche

Di conseguenza diminuiscono le discariche per lo smaltimento, calate di 28 unità. «A livello nazionale - riprende il comunicato dell'Ispra - i rifiuti speciali smaltiti in discarica sono 11,2 milioni di tonnellate: 9,9 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi (88,5%) e 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi (11,5%). In generale, una diminuzione del totale smaltito in discarica, a livello nazionale, pari a 200mila tonnellate (-1,8%)».

Meno rifiuti all'estero

Diminuisce, infine, anche la quota di rifiuti speciali esportata all'estero, calata del 2,9% rispetto al 2014. Complessivamente, si tratta di 3,1 milioni di tonnellate, di cui 2,2 milioni di rifiuti non pericolosi e 955mila tonnellate di pericolosi. Tra le destinazioni del materiale inviato all'estero c'è soprattutto la Germania. Paese che, con l'Ungheria, è tra i principali esportatori di rifiuti speciali in Italia. L'import di rifiuti speciali è comunque diminuito del 6,6% rispetto al 2014.

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