mercoledì 9 gennaio 2019
Polemiche tra Regione Lazio e Città metropolitana sull'individuazione delle aree idonee ad accogliere gli impianti
Discariche, ministero dell'Ambiente: ricostruzioni fantasiose
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«Con riferimento ad alcuni articoli di stampa sulla presunta individuazione di alcuni siti erroneamente ritenuti idonei per il conferimento e il trattamento dei rifiuti di Roma, siti che sarebbero stati posti ieri all'attenzione della cabina di regia voluta dal ministro dell'Ambiente Sergio Costa, il ministero precisa che si tratta di ricostruzioni assolutamente fantasiose. La Città metropolitana - si legge in una nota - non ha individuato alcuna area per la realizzazione di discariche per i rifiuti nel territorio della capitale o dell'area metropolitana, ma si è limitata a confermare la planimetria già inviata nel marzo 2018, indicando le aree vincolate e quindi non idonee. La mappa nuovamente confermata con delibera dalla Città metropolitana del 20 dicembre e trasmessa alla Regione Lazio, con mero atto amministrativo previsto dalla legge, riportava le aree indicate dai Comuni dell'area metropolitana come idonee alla realizzazione di impianti. Spetta esclusivamente alla Regione Lazio, nell'ambito del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, la scelta dei siti idonei per gli impianti e la loro tipologia».

Nel corso della riunione di ieri al ministero dell'Ambiente, la Regione Lazio ha finalmente acquisito dopo molte e ripetute richieste le due nuove cartografie elaborate dalla Città metropolitana di Roma, a cui spetta come stabilisce l'art. 197 del DLgs 152/2006 al comma 1 lettera d, «l'individuazione, sulla base delle previsioni del piano territoriale di coordinamento di cui all'art. 20, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ove già adottato, e delle previsioni di cui all'art. 199, comma 3, lettere d) e h), nonché sentiti l'Autorità d'ambito ed i comuni, delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, nonché delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti».

Ai sensi della stessa legge, sottolinea la Pisana in una nota, compete alle Regioni: «La definizione di criteri per l'individuazione, da parte delle province, delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti, nel rispetto dei criteri generali indicati nell'articolo 195, comma 1, lettera p); o) la definizione dei criteri per l'individuazione dei luoghi o impianti idonei allo smaltimento e la determinazione, nel rispetto delle norme tecniche di cui all'articolo 195, comma 2, lettera a), di disposizioni speciali per rifiuti di tipo particolare».

Da parte sua, la Regione ha inoltre il compito di redigere il Piano rifiuti, promuovendo politiche attive per ridurre la produzione dei rifiuti, aumentare la raccolta differenziata e stimare il fabbisogno impiantistico dei singoli ambiti provinciali. La localizzazione degli impianti, tra le aree ritenute idonee dalla Città metropolitana di Roma e dalle altre province del Lazio, è invece una competenza degli enti locali, frutto del lavoro e delle scelte delle varie amministrazioni. La Regione Lazio ha inoltre richiesto, ai sensi della stessa legge, al Comune di Roma l'aggiornamento del Piano Industriale di Ama per conoscere il fabbisogno impiantistico previsto per la gestione del ciclo dei rifiuti della Capitale. Queste sono attribuzioni previste dalla legge e non sono suscettibili di interpretazioni di parte. La Regione conferma infine che approverà in Giunta il Piano rifiuti entro il mese di gennaio.


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