lunedì 22 novembre 2010
È arrivata a Napoli una delegazione della Commissione europea per investigare sul caos rifiuti. La situazione peggiora ogni giorno che passa, con tonnellate di rifiuti che non vengono raccolti dalle strade. La missione dei tecnici, guidata dalla direttrice della dg Ambiente Pia Bucella, intende fare il punto della situazione nella regione, dopo la condanna dell'Italia da parte della Corte europea di giustizia per il mancato rispetto delle regole comunitarie.
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È arrivata a Napoli una delegazione della Commissione europea per investigare sull'emergenza rifiuti in Campania. Emergenza che peggiora ogni giorno che passa con tonnellate di rifiuti che non vengono raccolti dalle strade. La missione dei tecnici, guidata dalla direttrice della dg Ambiente Pia Bucella, intende fare il punto della situazione nella regione, dopo la condanna dell'Italia da parte della Corte europea di giustizia per il mancato rispetto delle regole comunitarie sulla gestione dei rifiuti. La missione, che occuperà i tecnici Ue per due giorni, come confermato anche da Joe Hennon, portavoce del commissario Ue all'Ambiente Janez Potocnik, titolare del dossier, «fa parte della procedura in corso». Lo stesso governo italiano, ha aggiunto venerdì scorso il portavoce, ha chiesto «aiuto e assistenza» da parte dell'Ue. Sulle riunioni che si terranno a Napoli vige il massimo riserbo. «Si tratta di riunioni tecniche e quindi non possiamo dire quando e dove si terranno», ha anticipato Hennon.  La direttrice Bucella alcuni giorni fa si era limitata a sottolineare che la delegazione avrebbe incontrato le autorità regionali della Campania, l'assessore Giovanni Romano e il presidente Stefano Caldoro. «Vogliamo essere certi - aveva detto la direttrice - che ci sia la consapevolezza, che finora non abbiamo trovato, di voler eseguire quella sentenza per garantire ai cittadini campani una gestione regolare dei rifiuti». Se le autorità regionali non riusciranno a fornire spiegazioni convincenti, si profila il rischio di un secondo deferimento dell'Italia davanti alla Corte Ue di giustizia e questa volta la condanna sarebbe, inevitabilmente, accompagnata da multe. A questo si deve aggiungere il rischio del congelamento definitivo di 145,5 milioni di fondi europei.Intanto c'è stata ancora una notte senza particolari tensioni a Terzigno, nell'ex cava Sari in mattinata avevano infatti conferito rifiuti 41 autocompattatori provenienti dai 18 comuni della cosiddetta zona rossa dell'area vesuviana.
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