venerdì 14 ottobre 2016
​Il piccolo, 6 anni, era affetto da un tumore delle ossa molto raro. La Città della Salute premiata a Boston.
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Aveva cinque anni quando gli è stato diagnosticato un osteosarcoma primitivo della gamba. È un tumore molto raro, con un’incidenza di circa 150 casi all’anno in Italia, e, vista la gravità, andava subito affrontato. Dopo qualche mese di chemioterapia, il bimbo è stato sottoposto a un complesso intervento chirurgico, con l’asportazione della parte distale del femore.Data l’età e le piccole dimensioni del ginocchio, la ricostruzione è avvenuta con un omero rovesciato, un osso di banca da donatore proveniente dalla Banca dei tessuti muscoloscheletrici della Regione Piemonte: «Questa tecnica – spiega Raimondo Piana, direttore di Chirurgia oncologica ortopedica della Città della Salute di Torino – non è una novità. L’idea è nata da Marco Manfrini dell’Istituto Rizzoli di Bologna, uno dei miei maestri. La particolarità è consistita nell’utilizzare  un omero per ricostruire un femore, perché il bambino era troppo piccolo». Per garantire una ricostruzione il più possibile anatomica, l’osso di banca è stato rivestito con una protesi in ceramica di ultima generazione. Il tutto è stato collegato con una placca al femore, ricostruendo al ginocchio la capsula e tutti i legamenti, preservando la tibia. Naturalmente è stato necessario tenere conto dell’età evolutiva del paziente: la ricostruzione deve infatti crescere per non determinare una differenza di lunghezza delle gambe in futuro. Il bambino ha poi proseguito le cure oncologiche presso l’Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, diretto dalla dottoressa Franca Fagioli. Sono ormai passati due anni e mezzo e il bimbo ha ripreso le proprie attività quotidiane. Il periodo di follow up per definire l’avvenuta guarigione è di dieci anni, ma comunque oggi sta bene.«Questi sono tumori rari e gravi – spiega Piana – ma le nuove terapie hanno portato il tasso di guarigione al 70%. Si stanno facendo passi da gigante nelle terapie ed è fondamentale un approccio multidisciplinare: l’azione combinata di chemioterapia, radioterapia e chirurgia permette una prognosi più favorevole rispetto al passato. «E i riconoscimenti per interventi come questo arrivano a livello internazionale. Gli ortopedici del reparto di Chirurgia oncologica ortopedica della Città della Salute e della Scienza di Torino hanno vinto il primo premio mondiale al Congresso mondiale di tecnologia in chirurgia protesica che si è tenuto a Boston nei giorni scorsi. Il lavoro è stato riconosciuto come il miglior poster elettronico con comunicazione orale.
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