venerdì 13 giugno 2014
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«È uno sgambetto incomprensibile alle riforme che il Paese attende da vent’anni...». Deputato "renziano" del Pd, il 39enne Matteo Richetti stigmatizza l’atteggiamento della pattuglia di senatori "dissidenti".Dicono che il premier sia molto arrabbiato...A ragione. Qui si mette seriamente a repentaglio il percorso delle riforme. Non è in discussione la libertà di alcuni parlamentari a pensarla diversamente, ma va ricordato che il partito e la sua base hanno condiviso a gran maggioranza quel progetto. Per inciso: diversi "dissidenti", penso a Mineo o Mucchetti, vennero messi in lista alle scorse politiche senza alcun tipo di selezione della base, che invece ha dato un robusto mandato a Renzi per andare avanti.I senatori autosospesi invocano la Costituzione e i regolamenti...La proposta del governo ha già subito modifiche. Ora serve coerenza politica o si rischiano atteggiamenti in bilico fra ricerca di visibilità e opportunismo, con l’uso strumentale dell’articolo 67 per chiamarsi fuori da un percorso condiviso. La superficialità con cui si stanno mettendo in campo certe azioni fa prevalere un approccio muscolare.Eppure c’è chi sostiene che sia Renzi a usare il successo elettorale alle europee come una clava...Nessuno strumentalizza il 40,8% delle Europee, ma è evidente che quel voto affida un mandato a riformare il Paese. E se lo si tradisce, se ne dovrebbero trarre le conseguenze.Proverete a far rientrare il dissenso?La frizione è molto forte, ma c’è ancora spazio per una mediazione.Si riaprirà la trattativa sui contenuti del ddl?Il punto di maggior dissenso resta l’elezione di secondo livello del Senato. Ma se si continua a invocare elezioni a suffragio universale, minando l’ipotesi del Senato delle autonomie, non c’è mediazione possibile.E se l’aut aut dovesse proseguire?Si dovrà accertare se è una scelta irreversibile: se una parte del Pd non sostiene più l’impegno, offre al centrodestra la possibilità di rilanciare all’infinito su presidenzialismo e legge elettorale. E Renzi l’ha detto più volte: o si fanno le riforme o non ha senso proseguire la legislatura. I prossimi giorni saranno decisivi: vedremo cosa accadrà e quali conseguenze trarrà il premier...
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