mercoledì 4 dicembre 2019
Era chiusa dal 24 agosto 2016, per i danni del terremoto. Il 15 dicembre la riapertura, grazie alla Fondazione Arvedi Buschini. L'arcivescovo Massara: «Si avvera una speranza»
Riapre la basilica di San Venanzio a Camerino
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Non ha fatto una gran figura, lo Stato. Quattro milioni stanziati e tre anni dopo lavori neanche appaltati. Poi la vicenda viene presa in mano dalla Fondazione Arvedi Buschini e in otto mesi, con un milione e ottocentomila euro, è stata rimessa a posto la Basilica di San Venanzio a Camerino, che tornerà alla sua gente domenica 15 dicembre. Perciò «la nostra gratitudine va a questa Fondazione, altrimenti chissà quanto tempo avremmo ancora aspettato la rinascita di questa chiesa», spiega monsignor Francesco Massara, arcivescovo di Camerino-San Severino Marche.

Chiusa dal 24 agosto 2016, per i danni del terremoto, la Basilica è fra le più grandi del cratere ed è dedicata a San Venanzio (che si festeggia il 18 maggio), patrono dell’Arcidiocesi e anche dei giovani marchigiani. «La sua riapertura è una grande gioia per la città e tutto il territorio - dice monsignor Massara -, è una speranza che diventa realtà».

Speranza vissuta dalle persone quasi quotidianamente: «Tanti, passando davanti la chiesa e vedendo la porta aperta, hanno voluto sapere a che punto fossimo - racconta don Marco Gentilucci, parroco di San Venanzio - e mi dicevano che volevano tornare dentro questa Basilica che parla della loro vita e della loro storia».

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