lunedì 9 dicembre 2013
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"Un incontro lungo, positivo e fruttuoso che conferma il nostro comune impegno. Lavoreremo bene insieme". È la dichiarazione congiunta di Enrico Letta e Matteo Renzi, diffusa in serata da palazzo Chigi al termine dell'incontro fra il premier e il neosegretario del Pd."Il punto non è far cadere il governo ma farlo lavorare affinché il governo ottenga i risultati e dia risposte", aveva detto nel pomeriggio Renzi presentando la sua segreteria: i componenti sono 12, di cui 7 donne; età media 35 anni; la delega alla Cultura sarà dello stesso segretario. E Renzi ha ribadito che non si dimetterà da sindaco di Firenze.La nuova segreteriaIl neosegretario (la proclamazione ufficiale arriverà dall'Assemblea nazionale che si terrà a Roma domenica prossima) presenta in conferenza stampa la sua squadra. Così, Luca Lotti (classe 1982) si occuperà dell'organizzazione, Stefano Bonaccini (1967) degli enti locali, Filippo Taddei (1976), professore alla John Opkins university, sarà il responsabile economico. E ancora: Davide Faraone (1975) si occuperà di welfare e scuola, Francesco Nicodemo (1978) andrà alla comunicazione, Maria Elena Boschi (1981) alle riforme istituzionali, Marianna Madia (1980) al lavoro, Federica Mogherini (1973) sarà responsabile per la politica europea e Europa gli affari internazionali, Debora Serracchiani (1970) andrà alle infrastrutture, Chiara Braga (1979) all'ambiente, Alessia Morani (1976) alla giustizia, mentre Pina Picierno (1981) si occuperà di legalità e Sud. Il portavoce della segreteria sarà Lorenzo Guerini (1966). Poco prima del punto stampa al Nazareno, Renzi aveva incontrato Gianni Cuperlo, il secondo classificato nella corsa per le primarie. "È stato un colloquio interessante epiacevole, è durato più di un'ora", ha commentato quest'ultimo, assicurando la collaborazione leale al neosegretario. In conferenza stampa poche battute sul governo: "Occorre farlo lavorare per avere risultati. Fuori i cittadini chiedono di cambiare passo dasubito. La priorità è di sicuro la legge elettorale". Chiude Renzi: "È un grande onore fare il segretario del Pd. Vivo con emozione e commozione questi momenti. Non c'è unminuto da perdere".Tra le priorità del nuovo Pd: la riforma elettorale, la revisione costituzionale, gli interventi sui costi della politica e il piano sul lavoro. Renzi ha assicurato di non temere il confronto con i gruppi parlamentari. "Non c'è nessuna imposizione da parte mia", ha detto. "Non sono preoccupato di tensioni con i gruppi, non vengono a prendere la linea da me, ma vorrei ascoltare le motivazioni di chi dice è giusto mantenere le pensioni alte o mantenere 945 parlamentari", ha sottolineato. "Se c'è bisogno di fare una discussione la faremo. Mi limito a dare i tempi: c'è un'urgenza di cambiamento che le primarie hanno dato e che ciascuno di noi ha", ha spiegato.

Alle primarie di domenica Matteo Renzi si è imposto con quasi il 70% delle preferenze. Su 2,9 milioni di votanti.

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