giovedì 24 aprile 2014
Il premier a tutto campo su Twitter. Ma frena sul reddito minimo: non crea lavoro.
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«Ho preso un impegno con le partita Iva, gli incapienti e i pensionati di proseguire il lavoro di abbassamento tasse». Matteo Renzi in diretta twitter nel consueto format "Matteo risponde" insiste sugli sgravi fiscali. Ma se sul tema oggetto del recente decreto Irpef il premier è ottimista, poco spazio lascia a un tema che riscuote simpatie anche nella sinistra del suo partito, oltre che in Sel e nel M5S: il reddito minimo di cittadinanza. «Tesi non condivisibile – "cinguetta" sul social network –. O almeno io non sono d’accordo sul fatto che crei posti di lavoro». Mentre «abbassare le tasse è giusto e doveroso e noi lo facciamo», aggiunge. «Non si tratta di una detrazione, ma di un bonus di 80 euro». E «a regime sarà intervento su contributo sociale».

Il numero uno di Palazzo Chigi twitta a tutto campo, seguendo le domande dei cittadini. C’è chi gli chiede se il Paese ce la farà a mantenere i vincoli di bilancio e a rilanciare contemporaneamente l’economia. «Ragionamento complesso», replica lui, ma la risposta è «sì». Sulla politica industriale digita un paio di annunci. Attendista il primo. Su Alitalia «aspettiamo al proposta di Etihad (la compagnia di Abu Dhabi interessata ad acquistare la compagnia) poi agiremo di conseguenza». Più immediato il secondo. «Proprio oggi (ieri per chi legge ndr) firmiamo il protocollo d’intesa sul futuro di Piombino».

L’inquilino di Palazzo Chigi passa al volo in massimo 140 caratteri su problemi di politica estera, dai marò (vicenda da sottrarre alla campagna elettorale), ai bimbi adottivi bloccati in Congo. Fino ad arrivare alla questione immigrazione, su cui annuncia una riunione lunedì, per «verificare» l’operazione Mare Nostrum. Non mancano le polemiche con gli avversari politici. I 5 Stelle, con i quali apre un fronte sui compensi. Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (che lo aveva attaccato sullo stipendio) «prende il doppio di me». Beppe Grillo, che gli controreplica a muso duro: «Balle». Con lui Renzi polemizza per le critiche agli 80 euro di bonus. «I comici milionari dicono che sono una presa in giro. Se provassero a vivere con 1200 euro al mese non lo direbbero». Di Maio, poi, precisa di costare «meno di un semplice parlamentare del Pd senza incarichi». Fino allo stop al possibile (e da molti paventato, per quanto improbabile) arrivo di Sandro Bondi da Forza Italia al Pd. Ieri l’ex coordinatore del Pdl su "La Stampa" aveva pubblicato un intervento di critica ai suoi ed elogio del premier. «Bondi? Sta dall’altra parte del campo, tranquillo, no problem», risponde Renzi all’interlocutore 2.0.

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