giovedì 6 febbraio 2014
L'intervento alla direzione Pd: la nostra fiducia al governo è sempre stata costante; alle elezioni con i moderati e parte della sinistra. E al M5S: «Liberate la voglia di dare una mano al Paese».
«Ecco la mia proposta di Senato»
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Fiducia al governo Letta, accelerazione sulle riforme, alleanze elettorali con moderati e sinistra. È un Renzi a tutto campo quello che nel pomeriggio ha tenuto una relazione fiume alla direzione del Pd, dopo essere intervenuto in mattinata al convegno di Confindustria dove ha illustrato la sua idea di “nuovo Senato”.La fiducia a Letta"Se ci sono stati problemi" per il governo - ha detto il segretario Pd, Matteo Renzi - non li ha mai posti il Pd, che non ha mai fatto mancare il suo appoggio in nessun passaggio rilevante. La nostra fiducia è sempre stata costante" anche su temi su cui c'erano perplessità.Il pacchetto delle riforme"Se siamo qui a un passo importante dal pacchetto di riforme è perché il Pd ha preso l'iniziativa". "C'è un'intesa con le principali forze politiche - ha detto il segretario - e questo doppio lavoro dopo il 15 febbraio sarà affidato alla discussione parlamentare: sul superamento del Senato si partirà al Senato, sul Titolo V alla Camera. È una poderosa iniziativa costituzionale".  "Considero un valore che Forza Italia sia con noi in questa discussione sulle riforme - ha ribadito Renzi - E mi sarebbe piaciuto sentire, anche da parte di chi continua a dire che questa iniziativa è problematica, una parola per dire che il fatto che anche Forza Italia sia in questa discussione è un bene per il Paese", ha insistito. "Noi siamo perché le regole si scrivano insieme. Lo abbiamo sempre detto agli altri e oggi con coerenza, dignità e nobiltà d'animo diciamo che vogliamo scrivere le regole con tutti quelli che ci stanno". Quanto alla sua proposta di riforma del Senato: "Non è in discussione la riforma del bicameralismo paritario" e "non è discussione il fatto che ilSenato diventi un organo con membri non eletti, senza indennità e che non dà la fiducia al governo". "Sul resto per me si discute", ha aggiunto.E a proposito delle critiche alla riforma elettorale: "Con molta franchezza - ha detto il segretario - trovo discutibili alcune reazioni di queste ore e giorni per cui forti di alcuni sondaggi con l'Italicum vince Berlusconi. Le elezioni si vincono o si perdono se si prendono i voti non se si cambia sistema elettorale".Le alleanze elettorali"Non mi fa paura Casini che va di là, lo dico con molto rispetto", ha chiarito il segretario aproposito del ritorno di Pier Ferdinando Casini nella coalizione di centrodestra. "Il centro non c'è più - ha osservato - e lo considero una vittoria per chi tra noi crede nel bipolarismo". Renzi ha descritto un possibile scenario elettorale con un "centrodestra con tanti piccoli o medi partiti", il centro che però "non c'è più" e il Pd insieme a un raggruppamento di moderati e "una parte della sinistra". Quanto al ruolo del M5S, Renzi ha auspicato una "liberazione" dei parlamentari "progionieri" del pensiero di Grillo e Casaleggio: "Forse anch'io ho sbagliato a rivolgermi ai 5 stelle con toni di comprensione. Soffro a vederli come prigionieri politici". E rivolgendosi a loro ha aggiunto: "Uscite, liberate la voglia di dare una mano al paese".Al termine della relazione del segretario, è intervenuto il presidente del Consiglio Enrico Letta che ha gettato acqua sulle polemiche di questi giorni. "Sono molto in sintonia con le cose dette da Matteo", ha detto subito Letta. Il presidente del Consiglio ha poi concluso invocando "il gioco di squadra" a iniziare dalla prossima settimana "alla Camera sulla riforma elettorale".
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