venerdì 3 ottobre 2014
​Il premier, contestato a Ferrara dal M5S, annuncia che martedì vedrà i sindacati sul Jobs Act. "Le riforme con Berlusconi? Fi ha milioni di voti".
"Senza l'art 18 saremo come gli altri"
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Sorrisi, strette di mano e qualche selfie. Ma anche contestazioni con tanto di cartelli e lancio di uova. Matteo Renzi è stato accolto a Ferrara al suo arrivo sul palco del Festival di Internazionale da un gruppetto di una trentina di manifestanti del Movimento 5 stelle e di vari comitati. Sui cartelli scritte contro l'Eni e contro la cementificazione del territorio. Alcuni cittadini si sono contrapposti ai manifestanti applaudendo il premier. Il premier, che si è recato a Ferrara per inaugurare una scuola materna, è stato poi intervistato da tre giornalisti della stampa straniera spaziando (come suo solito) a tutto campo ironizzando sulla contestazione "alle uova rispondiamo con i sorrisi". ll governo punta ad introdurre in Italia uno "ius soli temperato", ovvero un diritto cittadinanza che "arriva prima dei 18 anni a condizione che si sia frequentato un ciclo scolastico" ha detto Renzi. "Credo che su questi temi la stragrande maggioranza degli italiani sia straconvinta -ha aggiunto  Renzi - Non vedo le difficoltà che c'erano fino a qualche anno fa, legate ad un atteggiamento di paura Un'altra riforma in agenda è quella sui diritti civili".  Sul tema della "civil partnership alla tedesca tutto il Pd oggi è impegnato, sapendo che non possiamo permetterci di rifare una campagna elettorale senza aver portato a casa il risultato" ha detto il premier, precisando che i diritti civili verranno affrontati in Parlamento dopo la legge elettorale e le riforme costituzionali. Sul Jobs Act il premier assicura che non ci saranno "cambi di maggioranza". "Non accadrà ciò che lei ha immaginato e se ciò accadesse questo non porterebbe a un nuovo governo di larghe intese. Ma non accadrà" risponde a chi gli chiedeva gli chiede cosa accadrà se l'opposizione al Senato voterà il Jobs Act. E sull'opportunità di fare le riforme con Berlusconi Renzi spiega che "lui non ha più diritto a stare in Senato, perché lo prevede l'ordinamento italiano, ma finché Fi ha i voti di milioni di italiani, io rispetterò questa parte importante di questo Paese. Io sfido nel merito Berlusconi, quando si stratta di scrivere regole gioco". Poi ha accusato una cerca sinistra, la stessa "radical chic" che non "vince mai le elezioni" di avergli consegnato per 20 anni, il Paese dipingendolo come il nemico da sconfiggere. Non sono mancate le bordare ai sindacati, colpevoli di non voler cambiare. "Mi permettete di dire che forse anche i sindacati italiani devono cambiare e non solo la classe politica". "Non è pensabile che il sindacato non abbia avuto colpe in questi anni ma c'è la responsabilità di non aver capito che la realtà sta cambiando". Martedì Renzi vedrà i sindacati ai quali lancia già una sfida. "Li incontro: bene al confronto su legge sulla rappresentanza sindacale e sui contratti legati al territorio".
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