domenica 3 aprile 2016
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«Si può discutere sul non fare impianti entro le 12 miglia, ma credo sia giusto dove ci sono questi impianti mantenerli in funzione», ha detto Matteo Renzi ieri alla scuola di formazione politica del Pd. «Ma è cruciale che si sappia – ha aggiunto – che l’Italia è leader nel mondo nell’energia. Quando dicono che non si può fare nulla, non è vero. È un luogo comune stupido, sbagliato e retorico». Se il premier difende la linea che esporrà domani alla direzione nazionale, ieri il Pd sardo si è chiamato fuori, sancendo la propria libertà di voto al referendum. Contro l’astensione anche ReteDem. L’unico a dar man forte a Renzi, ieri, è stato il ministro dell’Interno Alfano, il quale ha assicurato: «Andrò a votare e voterò no». Ma è dai pentastellati che arrivano le repliche più dure anche sul tema del referendum trivelle. Alessandro Di Battista sottolinea: «È vergognoso che l’appello all’astensione arrivi proprio da un partito che si definisce democratico: lo scandalo dell’inchiesta di Potenza sul petrolio è la spia di quanto invece sia opportuno andare a votare Sì il 17 aprile, per dire 'no' alle trivelle: il voto è più importante di quanto sembrava un mese fa». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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