lunedì 5 maggio 2014
​Il premier alla direzione Pd sprona i suoi in vista delle elezioni: "in Europa dobbiamo stare in campo noi". Duro attacco a Grillo: "A Piombino è stato uno sciacallo".
COMMENTA E CONDIVIDI
Giocare all'attacco per vincere "il derby tra rabbia e speranza". Ci mette la testa e la faccia il premier Mattero Renzi che oggi, nel corso della direzione Pd, ha strigliato i suoi invitandoli a fare il possibile per andare nelle piazze, incontrare i cittadini e mettere da parte, almeno una volta, le divisioni interne emerse. Perchè se il premier non considera le prossime elezioni del 25 maggio, europee e amministrative (si vota in 27 città) "un referendum sull'operato dei ministri" è anche vero che i riflettori saranno inevitabilmente puntati sui consensi che il Pd saprà raccogliere con Renzi nella doppia veste di segretario e presidente del Consiglio. "Mancano 20 giorni al passaggio elettorale e il Pd deve avere il coraggio la forza e la voglia di scegliere il luogo dove vincere le elezioni e per noi questo luogo è la piazza" ha detto Renzi nel suo intervento. Annunciando che lui stesso sarà in piazza a Bari e Firenze per la chiusura elettorale e che tra il 17 e il 18 maggio verranno allestiti 10mila banchetti del Pd nelle piazze d'Italia. Nessuna considerazione per i sondaggi ma l'ambizione di essere il primo gruppo del Pse perchè "è il tentativo per dire che per cambiare l'Europa dobbiamo stare in campo noi". Solo rinviate, per evitare scontri il campagna elettorale, le riforme con la sicurezza che "saranno portate a casa" e che gli 80 euro saranno solo l'antipasto dei provvedimenti del governo. Nel mirino del premier, in vista del voto e dopo i numerosi attacchi subiti c'è Beppe Grillo, Il leader del M5S oggi ha postato sul suo blog un fotomontaggio della foto del tifoso violento Genny 'a carogna con la faccia di Matteo Renzi e la maglietta ritoccata: invece della scritta "Speziale libero" si legge "Silvio libero". Per il premier le elezioni stanno diventando "un derby tra la rabbia e la speranza, tra chi scommette sul fallimento dell'Italia e chi pensa che l'Italia ce la può fare. Prima eravamo abituati a falchi e colombe, ora ci sono solo gufi e sciacalli". Il riferimento è alla visita di Grillo a Piombino tra gli operai disperati per la chiusura dell'altoforno.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: