sabato 17 maggio 2014
​Il premier in tour elettorale in Emilia Romagna torna a parlare di Expo e attacca Grillo e la Lega: coi gufi non si va da nessuna parte.
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"Danno il daspo ai tifosi, va fatto il daspo ai politici che prendono le tangenti: mai più". Lo ha detto Matteo Renzi che a Forlì, durante il suo tour di campagna elettorale, è tornato a parlare della vicenda Expo. "Non lo lasceremo in mano alle tangenti", ha detto. Il premier nella sua trasferta in Emilia Romagna ha affrontato molti temi legati alle imminenti elezioni. "O salviamo noi l'Italia o coi gufi e coi pagliacci non andiamo da nessuna parte" ha detto ripetendo un concetto che ormai è diventato il suo mantra. "L'Italia è a un bivio, da una parte solo quelli negativi, dall'altra quelli che vedono i problemi e non si aspettano li risolvano gli altri ma si tirano su le maniche".  E ancora: "Se ce la fa il Governo, ce la fa l'Italia e se ce la fa l'Italia torna la speranza. Scommettere sulla sconfitta dell'Italia non è una cosa da italiani, salveremo questo paese dai gufi, dai disfattisti". Renzi non ha risparmiato le frecciate contro gli altri leader. Se l'è presa con Beppe Grillo che ha sdoganato i fischi all'inno nazionale prima della finale di Coppa Italia: "Caro Beppegufo, non si fischia l'inno nazionale perché noi vogliamo bene all'Italia, siamo italiani prima che democratici e noi l'inno lo portiamo nelle scuole". Ha spiegato che il suo governo non ha intenzione di dare il reddito di "cittadinanza" come proponeva il M5S ma di dare "lavoro che da dignità". Infine ha paragonato Grillo a Berlusconi: "Non possiamo affidarci a un altro 'ghe pensi mì, l'antenna della tv e il blog sono due facce della stessa medaglia". Ma non sono mancate le critiche anche ai leghisti: "Non possiamo pensare che l'immigrazione si possa gestire mandando Borghezio al parlamento europeo: poi è chiaro che l'Europa ci volta le spalle - ha detto il premier - dobbiamo mandare in Europa gente che non ci faccia vergognare, il tempo dei pagliacci è finito". Quanto alle amministrative la speranza è una vittoria netta. "Si vota in tanti Comuni, 27 sono capoluogo. L'altra volta è finita 14 a 13 per noi. Vorrei che prendessimo l'impegno per arrivare almeno a 20 nostri" ha detto parlando a Sassuolo, cittadina che il Pd spera di "riconquistare".
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