martedì 29 marzo 2016
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ROMA Il fastidio per gli attacchi politici «strumentali» contro i servizi segreti si mescolano alla necessità di capire, verificare, andare più a fondo. Prima di partire per gli Usa, Matteo Renzi ha avuto modo di sentire il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Immediata è scattata la macchina degli accertamenti e delle indagini interne per capire se ci sono state inefficienze e leggerezze nei sistemi di sicurezza. O, come recita sinora la versione ufficiosa, è stato l’ennesimo frutto amaro della mancanza di coordinamento tra le intelligence dei Paesi Ue. Le opposizioni però attaccano a testa bassa il governo e i nostri 007. «L’Italia è un Paese colabrodo – affonda Maurizio Gasparri di Fi –. I servizi sono tradizionalmente inefficienti, spesso corrotti, sempre inutili». Parole dure che scatenano la reazione di Ncd, il partito del ministro dell’Interno Angelino Alfano: «È un’offesa agli uomini dell’intelligence, Gasparri chieda scusa – replica la portavoce dei centristi Valentina Castaldini –. Sia Salah che El Bakraoui sono cittadini con passaporto europeo». Insomma, fanno intende le voci di maggioranza, il problema sono i servizi del Belgio che non hanno segnalato i soggetti pericolosi e la lentezza con cui l’Ue si muove per un coordinamento antiterrorismo. Schermaglie che fanno intendere come la questione-sicurezza, sulla quale pure nei giorni scorsi si era svolta una riunione tra governo, maggioranza e opposizione per costruire un minimo di unità nazionale, possa presto infiammarsi e diventare terreno politico per attaccare il premier. «Il governo continua a negare l’evidenza, eppure Nato e Francia ci avevano avvisati sulla presenza di terroristi da noi», dice per la Lega Paolo Grimoldi. «Renzi è inadeguato, non è eletto e quindi debolissimo ai tavoli internazionali – scrive anche Luigi Di Maio, M5S, su Facebook –. Bisogna fermare il flusso di soldi che arriva ai terroristi, non dobbiamo più avere a che fare con i Paesi che li finanziano come l’Arabia Saudita, da cui il premier si fa regalare i rolex» (ha arricchito le cronache di qualche settimana fa la vicenda della 'rissa' tra funzionari italiani per accaparrarsi gli orologi donati dai sauditi durante la visita istituzionale di Palazzo Chigi, ndr). Il premier e il ministro dell’Interno, però, queste polemiche hanno deciso semplicemente di ignorarle. Nelle prossime ore ci sarà la difesa istituzionale e d’ufficio dei servizi, ma con prudenza. Perché un certo imbarazzo per la notizia dei 'passaggi' in Italia di pericolosi terroristi ha raggiunto anche il livello politico. E quindi emerge, specie a Palazzo Chigi, la necessità di avviare accertamenti interni per capire se qualcuno non ha fatto fino in fondo il proprio dovere. L’obiettivo fondamentale è sgomberare l’idea che l’Italia sia assimilabile al Belgio come sicurezza percepita. E in un certo senso, è da leggere in questo modo anche il tweet che Renzi lancia nel cuore del pomeriggio, per dire che nei giorni di Pasqua «le città italiane sono piene di turisti nonostante il maltempo», specie Mantova, capitale della cultura 2016. Anche la visita a sorpresa del capo dello Stato alla mostra sui 'Macchiaioli' presso il chiostro del Bramante, sebbene non contestualizzabile nel clima di preoccupazione per la sicurezza nazionale, rappresenta in fondo un messaggio di fiducia. Accertare eventuali buchi nell’attività di intelligence, dunque, è l’esigenza numero uno, partendo dalla consapevolezza, spiegano fonti di governo, che il «rischio-zero» non esiste e non esisterà. Ma occorre anche ripartire con la 'campagna d’Europa' per accelerare decisioni che sono sul tavolo da mesi e restano inattuate. Ad esempio il 'Pnr', il registro unico Ue dei passeggeri di voli aerei. E il passaggio d’informazioni regolari tra i sistemi di sicurezza dei Paesi Ue sulle persone sospettate. Intanto, in attesa dei tempi biblici di Bruxelles, il Viminale fa sapere che sono state portate al massimo livello le attività di monitoraggio 'a uomo' delle persone sospette. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
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