giovedì 14 maggio 2020
Rem e Reddito di cittadinanza incompatibili, allarme per il rischio che i fondi non bastino. Per le pmi 14 miliardi. Irap, la rata di giugno è abrogata e non sospesa
Reddito d'emergenza, bonus, fondo perduto: a chi spettano e come chiederli
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In attesa del testo definitivo, è possibile fare – usando tutti i condizionali del caso – una rassegna dei principali aiuti che possono essere chiesti da cittadini, famiglie e imprese.

Reddito d'emergenza incompatibile con Rdc, stop erogazioni a risorse finite.

La misura attesa dalle fasce più deboli si chiara Reddito di emergenza. Dura due mesi, va da un minimo di 400 euro a un massimo di 800 euro al mese (840 quando in casa c'è un disabile grave) in base alla composizione del nucleo. Le domande vanno presentate entro il 30 giugno all'Inps. I potenziali beneficiari devono essere residenti in Italia, avere un Isee inferiore a 15mila euro e un valore del reddito familiare, ad aprile 2020, inferiore ai 10mila euro, accresciuta di 5mila euro per ogni ulteriore componente del nucleo e fino ad un massimo di 20mila euro, con un ulteriore incrementato di 5mila euro se nel nucleo è presente un disabile grave o una persona non autosufficiente. Non può chiedere il Rem chi riceve o ha in casa una persona che percepisce il Reddito di cittadinanza, la cassa integrazione, il bonus autonomi o una pensione. Rispetto alle previsioni iniziali, è saltato il concetto per cui un percettore di un Reddito di cittadinanza, ad esempio, di 250 euro, ricevesse 150 euro per raggiungere il minimo di 400 euro del Rem. Attenzione: finita la dote di 954,6 milioni, le richieste non potranno essere soddisfatte. La procedura è gestita da Inps, prevedibile che a inizio giugno sia disponibile la piattaforma per le richieste.

Viene inoltre inserita l'indennità da 500 euro mensile per aprile e maggio a beneficio di colf e badanti. Chi la richiede deve dimostrare di avere, al 23 febbraio, uno o più contratti di lavoro per una durata complessiva superiore a 10 ore settimanali. Come condizioni d'accesso, i lavoratori domestici non devono convivere con il datore di lavoro, non devono beneficiare di altri bonus del Cura Italia e di Reddito di cittadinanza o Reddito di emergenza. Le domande possono essere presentate tramite i patronati.

Bonus autonomi, rinnovo automatico per chi ha avuto i primi 600 euro. A maggio mille euro “condizionati”. I nuovi beneficiari.

La seconda versione del bonus autonomi è molto complessa. A liberi professionisti, co.co.co, artigiani, commercianti, stagionali del turismo che già hanno avuto o stanno per avere dall'Inps il bonus da 600 euro relativo al mese di marzo, viene erogata – si promette in automatico – un'indennità di pari importo anche per aprile. Anche i professionisti iscritti alle casse private riceveranno il bis dei 600 euro di marzo. Agli agricoli che a valere su marzo hanno preso 600 euro, ne andranno 500 per aprile. Per maggio, ai liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps, che abbiano subito la riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020 rispetto a quello del secondo bimestre 2019, è riconosciuta un'indennità di mille euro. Anche i co.co.co. della gestione separata Inps che hanno perso il lavoro entro l'entrata in vigore del decreto possono chiedere i mille euro.

Per aprile e maggio è riconosciuta un'indennità di 600 euro per ciascun mese a lavoratori dipendenti e autonomi “stagionali” e “intermittenti” diversi dai comparti agricoltura e turismo. Tra loro anche gli agenti di vendita a domicilio. Ai lavoratori iscritti al Fondo Spettacolo che non hanno altre entrate è erogata una indennità di 600 euro per ciascuno dei mesi di aprile e maggio. Ai collaboratori sportivi provvederà “Sport e salute” con due bonus da 600 euro.

Imprese, pacchetto da 14 miliardi (escluse le patrimonializzazioni). Come funziona il “fondo perduto”

La parte del leone la fanno i contributi a fondo perduto per le imprese sino a 5 milioni di fatturato, dal valore di 6 miliardi. Il contributo a fondo perduto – erogato dall'Agenzia delle Entrate, da cui si aspettano le indicazioni per inizio giugno – spetta a condizione che l'ammontare del fatturato del mese di aprile 2020 sia inferiore del 33% all'ammontare del fatturato di aprile 2019. Per chi nel 2019 ha avuto entrate complessive sino a 400mila euro, il contributo è pari al 20% della differenza tra i ricavi di aprile 2020 e aprile 2019. Per chi aveva ricavi sino a un milione, il “fondo perduto” è pari al 15% della perdita di entrate aprile ‘20 – aprile ‘19. Per chi vantava incassi sino a 5 milioni, il contributo è pari al 10% del calo di reddito aprile ‘20 – aprile ‘19. Sempre per le Pmi sino a 5 milioni di euro è previsto il credito d'imposta del 60 per cento sugli affitti di marzo, aprile e maggio, purché si dimostri una perdita di fatturato in uno di quei mesi del 50% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Il credito è cedibile alle banche (valore 1,5 miliardi). Abrogato – non sospeso, ha precisato ieri il Tesoro – il saldo 2019 e il primo acconto 2020 dell'Irap per tutte le imprese sino a 250 milioni di fatturato (un intervento da 4 miliardi). Sino a un massimo di 80mila euro, c'è credito d'imposta del 60% delle spese sostenute per adeguare gli ambienti di lavoro e per provvedere alle sanificazioni (2,1 miliardi). Una curiosità: agli aiuti accedono anche le imprese che in passato hanno ricevuto aiuti di Stato illegali e non rimborsati.

Cassa integrazione, le novità.

Con il nuovo decreto, che proroga il Cura Italia, i datori di lavoro possono fruire della cassa integrazione per una durata massima di 18 settimane, di cui 14 fruibili dal 23 febbraio al 31 agosto 2020 e quattro dal primo settembre al 31 ottobre 2020. Diventa più veloce la procedura per la Cassa in deroga: il datore di lavoro potrà rivolgersi direttamente all'Inps superando il doppio canale Inps–Regioni e i relativi rallentamenti. L'Inps, in 15 giorni dall'arrivo dell'istanza, erogherà un anticipo dell'assegno del 40%.

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