lunedì 5 dicembre 2016
Sui social aveva già vinto il No col 60% ma 5 notizie su 10 erano false
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E i social? I vari Facebook, Twitter, Linkedin e compagnia bella, quanto hanno pesato sull’esito del Referendum costituzionale?
Diciamo subito che un’analisi della società Blogmeter, che misura le attività sui social, aveva praticamente previsto l’esito. Scriveva qualche giorno fa: «Nel periodo che va dal 24 settembre al 1 dicembre, Blogmeter ha raccolto 4 milioni di messaggi pubblici sul tema referendum, lasciati da più di 800.000 utenti, che hanno generato oltre 25 milioni di interazioni (+140% rispetto al mese precedente) sui social media (like, retweet, commenti, visualizzazioni, ecc...) e 335 milioni di visualizzazioni uniche». Il risultato previsto? «Analizzando l’intero periodo emerge che il 60% degli utenti che parlano del referendum hanno pubblicato commenti a favore del NO mentre il 40% lo ha fatto per il SI’». Praticamente uguale, quindi, al risultato delle votazioni.
Aspettate però ad applaudire alla «potenza» dei social. Come ha scoperto Pagellapolitica, un progetto web che «mira a monitorare le dichiarazioni dei principali esponenti politici italiani, al fine di valutarne la veridicità attraverso numeri e fatti», c’è poco da stare allegri. «Nei due mesi prima del referendum costituzionale del 4 dicembre, la singola notizia sul tema più condivisa sui social network era falsa». Non solo. «Nella classifica dei primi dieci link per coinvolgimento da parte degli utenti, le notizie false o scorrette pareggiano quelle vere per cinque a cinque».
Avete letto bene. Con l’aggravante che tra le prime cinque notizie più condivise sui social, ben tre erano false. Esattamente al primo, terzo e e quinto posto.
«La notizia (falsa) più condivisa e commentata su Facebook è quella sul presunto ritrovamento, in un inesistente paese di “Rignano sul Membro”, di 500.000 schede elettorali “con il SI già segnato».
A lanciarla è stato il sito Italiani-informati.com (che volutamente non linkiamo per non fargli pubblicità), che solo a fondo pagina avverte di essere «un sito satirico e quindi alcuni articoli contenuti in esso non corrispondono alla veridicità dei fatti». Il dominio è stato registrato lo scorso maggio tramite una società che garantisce l’anonimato del registrante.
L’altra notizia bufala più condivisa (terza e quinta in classifica, vedremo fra poco il perché) arriva da NewsItalys24. «Annunciava che la popolare comica Luciana Littizzetto si ritirerebbe dalla televisione in caso di vittoria del No». La comica è stata costretta a smentire, ma molti altri siti hanno rilanciato la notizia come inedita, facendola balzare anche al 5° posto delle notizie false sul Referendum più condivise.
È praticamente impossibile sapere quanto queste notizie false abbiano pesato sui risultati elettorali, ma la loro ampia diffusione ci ricorda come anche in Italia (e non soltanto in America dopo al vittoria di Trump) esiste un serio problema legato alle bufale da social.

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