lunedì 29 marzo 2010
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Filippo Penati. «Valuteremo i risultati definitivi ma al momento in provincia e nella città di Milano il distacco è di 6, 8 punti e addirittura 2, 3 in alcune zone della città. La tendenza rispetto alle europee è quindi cambiata». Così Filippo Penati dal quartiere generale del Pd lombardo commenta l'esito del voto. «Si apre la partita su Milano, ma anche in provincia il dato è intorno al 50%, siamo in una situazione di crescita. Il dato dobbiamo vederlo alla fine, aspettiamo il dato definitivo poi valuteremo».Giuseppe Bortolussi. Per il candidato sconfitto del centrosinistra alla Regione Veneto, Giuseppe Bortolussi, «l'onda anomala» della Lega che ha sorpassa nei voti gli alleati del Popolo delle Libertà «apre una possibilità politica che prima non c'era, il dialogo tra Pd e PdL». «All'inizio diranno di no, ma poi col tempo...», ha affermato Bortolussi secondo il quale l'onda anomala del Carroccio è preoccupante. «La Lega è il rifugio dell'antipolitica – sostiene Bortolussi per spiegare il successo del partito di Bossi – quando uno è scontento di tutti vota Lega anche se è scontento del governo di cui la Lega fa parte. Ma prima o poi questo incantesimo finirà». Il segretario della Cgia di Mestre farà quindi il leader dell'opposizione in Consiglio della Giunta Zaia? «Io sono pronto ma non dipende da me – è la risposta di Bortolussi – lo decideranno i nuovi consiglieri eletti se mi indicheranno come capogruppo». È la conclusione di Bortolussi che non è iscritto al Pd e che non si iscriverà anche se glielo chiederanno.Luigi Zanda. «Possiamo dire certamente che la Lega ha avuto una consistente affermazione, non solo in Veneto, ma anche per le percentuali in Lombardia e Piemonte». Lo dice il vicepresidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, ospite dello speciale elezioni di SkyTg24. Quanto al rapporto tra Pdl e Lega, Zanda rimarca: «Credo che Bossi, a suo modo, anche divertente, abbia bene espresso una valutazione su questo aspetto del risultato, decisivo per il futuro del Paese».Vasco Errani. «La lista Grillo mi sembra non si sia mai posta in nessun modo con un'impostazione di governo. Noi siamo una coalizione e con questa governeremo in modo trasparente ed efficace». Vasco Errani, presidente uscente della Regione Emilia Romagna che al momento raccoglie oltre il 51% delle preferenze e sembra avviarsi, dunque, ad un terzo mandato in viale Aldo Moro, risponde a chi gli domandava un commento circa l'exploit dello sfidante grillino Giovanni Favia che, con il Movimento 5 stelle, legato al popolo di Beppe Grillo, si sta attestando attorno al 6% dei consensi. Tuttavia, aggiunge Errani, quello di Favia è «un risultato certamente significativo che segnala un disagio nei confronti della politica, un disagio – ripete – che conosciamo bene».Enrico Rossi. «La Toscana riparte dalle sue radici, dai suoi valori, da giustizia sociale e solidarietà». Lo ha detto Enrico Rossi (Pd), nel primo discorso da presidente della Regione. «È un risultato che ci dà tanta responsabilità – ha aggiunto Rossi –. In Toscana ci sono molte energie e volontà di riscatto. La crisi ha colpito ma ci sono le forze e la coesione per ripartire».Beppe Fioroni. Il Pd deve aprire «una riflessione politica» su tre temi che emergono da queste elezioni politiche: la presenza delle liste di Grillo, il successo della Lega e l'astensionismo. Lo ha detto Beppe Fioroni, parlando con i giornalisti nella sede del Pd a Roma. «I risultati sono confortanti per il Pd – ha detto FIoroni – però, al di là del numero definitivo delle regioni che conquisteremo, ci sono tre temi che emergono e che non possiamo far finta di ignorare, limitandoci a dire "abbiamo vinto", come fa la destra». «Il primo dato – spiega FIoroni – è l'astensionismo, il che significa che indipendentemente dalle nostre reali responsabilità noi siamo stati trascinati nella delegittimazione della politica diffusasi per l'operato del governo del centrodestra; il secondo elemento è la crescita delle liste di Grillo, che ci fa capire che con questo bipolarismo noi siamo in balia del primo che si alza e presenta una sua lista; il terzo aspetto è la crescita esponenziale della Lega, che cannibalizza tutto il centrodestra». «Per noi si deve aprire una riflessione politica seria – conclude Fioroni – che non riguarda il ruolo di Bersani. Mille anni di vita a Bersani, ma dobbiamo chiederci su come incrociare le aspettative e i bisogni dei cittadini».Rosy Bindi. «Ci siamo messi serenamente sulla strada dell'allargamento del centrosinistra. Il congresso Bersani l'ha vinto dicendo costruiamo il nuovo centrosinistra, quindi no alla scelta maggioritaria come solitudine e no all'Unione come insieme di sigle». Lo dice il presidente dell'Assemblea nazionale del Pd, Rosy Bindi, ospite dello speciale elezioni sul Tg3.Claudio Burlando. Claudio Burlando ha espresso la sua soddisfazione per la vittoria, sempre più probabile, in Liguria. «È un risultato molto importante», ha detto il governatore uscente intervistato al Tg1, «di eccezionale valore perchè significa che comunque il centrosinistra al nord può ancora farcela e anche bene, se governa bene e mantiene un rapporto con il territorio e il mondo delle imprese». Non solo, ha aggiunto. «La Liguria è sempre stata un grande sismografo», ha ricordato, «il risultato delle politiche ha sempre seguito quello ligure».Maurizio Migliavacca. «A quest'ora l'obiettivo che ci eravamo dati per invertire la tendenza è stato raggiunto. Il centro sinistra vince già in sette regioni. In altre due c'è un evidente testa a testa. Quanto al risultato del Pd si tratta di un avanzamento, rispetto alle elezioni Europee, se si considera che in sette regioni su 13 erano presenti liste del candidato Presidente, del Pd e Liste civiche collegate al Pd».  Lo afferma in una nota Maurizio Migliavacca, coordinatore della Segreteria nazionale del Pd.Anna Finocchiaro. «Questa stravittoria della Lega dovrebbe preoccupare l'onorevole Bonaiuti, molto più di noi, visto che stravolge l'equilibrio tra Pdl e Lega. E comunque, se dovesse vincere Cota non sarebbe un trionfo, vincerebbe di una lunghezza sopra Mercedes Bresso che ha ben governato». Anna Finocchiaro, ospite con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, allo speciale elezioni di SkyTg24, mette in evidenza i rischi di una affermazione della Lega in Piemonte.
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